« Difficilmente le nuove generazioni ci perdoneranno per questo suicidio ambientale » (Lorenzo Tomatis)

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venerdì 19 settembre 2008

In carrozza!

TRASPORTI. Il circolo di Legambiente di Franciacorta e Basso Sebino torna con alcune proposte operative sulle novità introdotte dalla Provincia nel giugno scorso «La Ferrovia? L’orario va aggiustato» L’associazione chiede il ripristino di fermate «Ignorate le potenzialità turistiche della linea» Col ritorno generalizzato dalle vacanze è ritornata in primo piano anche la discussione sugli aggiustamenti da apportare all’orario estivo introdotto dalla Provincia il 15 giugno sulla linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo, mentre tra pendolari e studenti si torna a ventilare la possibilità di ricorrere a petizioni e raccolte di firme. In questo fermento si inserisce il circolo di Legambiente di Franciacorta e Basso Sebino, con un volantino in distribuzione in questi giorni lungo la linea. Il nuovo orario estivo, vi si dice, ha pregi e difetti. E se «è positiva l’introduzione di 7 nuove coppie di treni veloci diretti da Edolo a Brescia, gli stessi non fermano a Marone, Sale Marasino e Boario, mentre sarebbe possibile effettuare nei tempi programmati almeno altre due soste: a Boario e a Sale; oppure a Marone». E la navetta oraria Brescia-Castegnato? «Non ha incontrato il favore dell’utenza - sottolinea Legambiente -, perchè su quella tratta ci sono già numerosi treni e, ogni giorno, 60 coppie di corse automobilistiche. Per attrarre viaggiatori dell’area di Castegnato serviva un parcheggio che attualmente non c’è, e che neppure è previsto, perchè la Sovrintendenza ha vincolato tutta l’area circostante la stazione». Pessimo poi, sempre secondo l’associazione, il servizio per la riviera del Sebino: «Dei 10 treni locali giornalieri solo alcuni fanno tappa a Vello e a Toline; e solo su richiesta. Le potenzialità turistiche non sono state colte neppure quest’anno, mentre per esempio, in estate nei borghi delle Cinque Terre il treno fa un servizio eccellente e richiestissimo». Inoltre la Valcamonica sarebbe stata un po’ penalizzata. «La carenza di treni ha costretto le Nord a limitare alcune corse a Darfo e a far effettuare trasbordi con l’autobus sulla tratta Darfo-Breno provocando disagi». Altre criticità emerse? «C’è da segnalare la soppressione della fermata della Mandolossa, che va invece potenziata come le altre fermate nell’area metropolitana di Brescia, nella zona del Violino. Servirebbe inoltre un altro treno 30 minuti dopo quello al via da Brescia alle 19,12, e poi sono troppe le corse tagliate il sabato - continua Legambiente -: molti pendolari lavorano comunque. Infine, la fermata a Sulzano, per essere valorizzata, ha bisogno di un parcheggio gratuito anche per i non residenti». In conclusione, secondo l’associazione ambientalista «vanno messi in campo alcuni correttivi suggeriti anche da enti locali e pendolari. Oltre a quelli citati anche l’estensione del servizio metropolitano fino a Iseo, e la reintroduzione di fermate in stazioni nei centri abitati».

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