« Difficilmente le nuove generazioni ci perdoneranno per questo suicidio ambientale » (Lorenzo Tomatis)

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martedì 1 luglio 2008

Pacco e contropacco

In attesa della prima udienza di domani mattina (ricorso al TAR per la questione TSN) che ci riguarda nel nostro piccolo, sul fronte rifiuti a livello nazionale corrono le voci più disparate: chi auspica di spedire i rifiuti da Napoli a Brescia (e verso altri inceneritori del Nord Italia), chi prima delle elezioni era fortemente contrario ed ora si dice possibilista se non addirittura favorevole, a chi ipotizza di inviare direttamente l'inceneritore di Brescia in Campania... visto che l'inceneritore di Brescia pare inquinare in modo non accettabile (ad esempio con la sua produzione di diossine) si è pensato bene di spedirlo al Sud come se laggiù diventasse magicamente salubre per motivazioni coperte dal segreto di stato e difese strenuamente dall'esercito, ma che ai comuni cittadini non devono assolutamente essere svelate lasciandoli nella loro beata ignoranza... Per chiudere il cerchio si procederà, nel caso, con la costruzione a Brescia di un nuovo inceneritore più moderno e più... grande!
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Segue una notizia Ansa (il CNR ha prontamente preso le distanze in quanto le dichiarazioni sono state rilasciate a titolo personale da Noviello)
CNR: INCENERITORE BRESCIA INQUINA? LO SI CEDE A NAPOLI
L’inceneritore più grande del mondo da Brescia a Napoli: secondo Ennio Italico Noviello, primo ricercatore del Cnr di Roma, la cittadina lombarda avrebbe proposto di vendere l’intero impianto alla Campania. “L’ho saputo proprio stamattina - ha spiegato Noviello in un incontro a Napoli - La proposta era di cederlo per 25 milioni di euro, cioé meno di quanto serve per completare quello di Acerra”. Una proposta, secondo Noviello, giustificata dal fatto che “quell’impianto sta inquinando l’intera Lombardia. A Brescia non c’é un solo allevamento di bovini che sia senza diossina”.A chi dice che l’inceneritore di Brescia sia il migliore al mondo, Noviello risponde così: “Quell’impianto ha vinto un premio, certo. Ma nel comitato scientifico di chi gli ha dato il premio c’é una delle aziende che ha fatto l’impianto. Brescia è il punto più inquinato del mondo, basta guardare il satellite”. L’inceneritore di Brescia è capace di bruciare 750mila tonnellate all’anno ma, conclude Noviello, “i disastri ambientali lì sono stati documentati, dimostrati e accertati sotto tutti i punti di vista. Perfino la Commissione Europea è intervenuta. E’ incredibile che qualcuno proponga quell’inceneritore come modello”.
NO TERMOVALORIZZATORE, MEGLIO DISSOCIAZIONE
Un no deciso alla costruzione di termovalorizzatori per lo smaltimento dei rifiuti: a prendere posizione non sono i cittadini della Campania né i vari comitati di protesta ma l’area di ricerca del Cnr. “La soluzione individuata per mettere a regime la gestione dei rifiuti è una non-soluzione”, ha spiegato oggi, ad un incontro al Cnr di Napoli, Ennio Italico Noviello, primo ricercatore dell’area ricerca del Cnr di Roma. “L’incenerimento trasforma i rifiuti da solidi in aeroformi, ma restano tossici e nocivi - ha detto Noviello - E, infatti, in Giappone, uno dei primi paesi a utilizzare questa tecnologia, stanno rapidamente facendo marcia indietro, mentre in paesi come la Francia si sono costruiti un centinaio di piccoli impianti per evitare di sovraccaricare una sola zona”. Dalle critiche il Cnr passa anche alle proposte. Secondo Noviello l’incenerimento dei rifiuti potrebbe essere sostituito con la “dissociazione molecolare, in grado arrivare quasi ad emissioni zero. O come la tecnologia al plasma, capace di rendere i rifiuti materiale totalmente inerte”. “Purtroppo però - conclude - tutto questo non incontra il favore delle istituzioni”. (ANSA)

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