venerdì 19 dicembre 2008
Arpa, al servizio del cittadino
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IL RETROSCENA. La procura già da due anni sta indagando sull’operato del dipartimento bresciano
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Un’Agenzia sorvegliata speciale
ENRICO MATTINZOLI
di Pietro Gorlani
La clamorosa inchiesta dei Noe su un dipendente dell’ARPA-Brescia non è un fulmine a ciel sereno. La Procura di Brescia già da due anni sta indagando sull’operato del dipartimento bresciano dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, da un triennio oggetto di aspre critiche da parte di associazioni ambientaliste, istituzioni e politici. Tre le interrogazioni parlamentari in merito all’«inadeguatezza e alla scarsità dei controlli ambientali dell’ARPA Brescia»: la prima, indirizzata al ministro dell’Ambiente, il 13 luglio 2006, porta la firma di Stefano Cusumano dell’Udeur; in settembre arrivano altre due interrogazioni di Egidio Pedrini dell’Italia dei Valori. Prima ancora (giugno 2006) era stato il consigliere regionale di Prc, Osvaldo Squassina, a sollevare forti dubbi in una interrogazione all’assessorato regionale alla Sanità sulla reale efficacia dei controlli ambientali alle ditte inquinanti.PESANTISSIMI i contenuti dell’interrogazione dell’onorevole Cusumano all’allora ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio: «La politica dell’ARPA a Brescia e provincia ha prodotto la progressiva riduzione del controllo sul territorio, con il conseguente incremento degli illeciti ambientali». E ancora: «La provincia di Brescia ha anche il triste primato dei siti contaminati, oltre 140. Zone gravemente inquinate che potrebbero essere molte di più, visto che il laboratorio ARPA esegue le analisi di verifica con reattivi scaduti e strumenti non tarati. Anche l’acqua potabile potrebbe essere a rischio».Cusumano, allora presidente della commissione Agricoltura del Senato, raccolse una serie di dati allarmanti sulla gestione dell’ARPA Lombardia, ma soprattutto sulla sezione di Brescia: «Si osserva che la Regione Lombardia ha demandato all’ARPA il compito di istruire le pratiche delle Autorizzazioni integrate ambientali (Aia). La gestione di queste autorizzazioni, dovrebbe ovviamente essere affidata a personale professionalmente preparato. Invece ARPA Lombardia ha organizzato la gestione dell’Aia con personale interno scarsamente preparato ed affidando il carico delle valutazioni tecniche a giovani neo-laureati assunti a tempo determinato. Tale situazione gestionale determina di fatto un condono dei reati ambientali. I neo-laureati, assunti con contratti di precariato, subiscono pressioni quando evidenziano qualche carenza nelle aziende oggetto delle autorizzazioni: ai lavoratori precari viene fatto notare che se vogliono il rinnovo del contratto non devono sollevare grossi problemi». NON SONO STATE meno tenere le due interrogazioni (settembre 2006) dell’onorevole Pedrini (Idv) agli allora ministri della Giustizia (Clemente Mastella) e dell’Ambiente per chiedere delucidazioni in merito alla «creazione» di un posto da dirigente in ARPA Brescia e per fare piena luce sui ritardi e omissioni nelle quali incapperebbero certe inchieste ambientali aventi come oggetto importanti industrie bresciane. Su questo ultimo punto l’onorevole Pedrini chiedeva ai ministri di sapere a che punto era l’indagine congiunta di Carabinieri e Guardia di Finanza. Stando all’interrogazione presentata dall’onorevole Pedrini, l’ARPA Lombardia avrebbe favorito un suo dipendente, già impegnato in politica, creandogli ad hoc un posto da dirigente. «Nell’Agenzia di Brescia un dipendente dell’unità amministrativa (un impiegato amministrativo che aveva anche ricoperto ruoli nelle istituzioni bresciane) ha fatto una progressione di carriera alquanto particolare - spiega Pedrini nell’interrogazione-. La direzione dell’ARPA Lombardia ha istituito un nuovo posto "fantasma" di dirigente amministrativo per due dipartimenti di province (Bergamo e Brescia)».L’onorevole si spinge più in là: «Per giustificare la dirigenza l’unità amministrativa di Brescia ha avuto un incremento di personale, tuttavia risulta che l’unità amministrativa non sia tra le più efficienti, tanto che la Procura di Brescia ha avviato un’indagine proprio al fine di verificare perché non vengono protocollate alcune pratiche, perché altre vengono accelerate e altre ostacolate».Non è finita. A queste interrogazioni nel 2007 si sono aggiunte le interrogazioni dei consiglieri regionali Osvaldo Squassina (Prc) e Arturo Squassina (allora Ds, ora Sd), quelle dei consiglieri provinciali del centrosinistra (dicembre 2007) e le vibranti critiche mosse dalla Cgil di Vallecamonica sulla scarsità di mezzi e controlli in territorio camuno.DI MANCANZA di controlli ambientali hanno parlato lo stesso assessore provinciale all’Ambiente Enrico Mattinzoli e le associazioni ambientaliste di Brescia (il Forum Ambientalista e Cittadini per il riciclaggio) che avevano presentato anche un esposto in Procura sulla mancanza di controlli terra-aria nella zona dell’inceneritore e sull’eliminazione della centralina di via Bettole.La difficile situazione di ARPA Brescia è deducibile anche dal parossistico turn over dei suoi dirigenti: tre in meno di tre anni. Dal 17 marzo scorso direttrice è la bresciana Vanda Berna (una nomina interna) che ha sostituito Adriano Musitelli (ex direttore ARPA Bergamo), arrivato a gennaio 2008 e durato poco più di 70 giorni (ha preferito andarsene al comune di Milano, settore Viabilità). Prima di lui ci fu Antonio Dal Miglio (dal luglio 2005 al gennaio 2008) che fu mandato dalla sede di Milano a sostituire Luigi Filini, direttore dall’ARPA Brescia fino all’estate 2005.
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L’INCHIESTA. Un 48enne di Brescia denunciato per peculato, truffa aggravata ai danni dello Stato e abuso d’ufficio al termine di un’indagine del Noe dei carabinieri«Consulenze» illegali:nei guai tecnico dell’ARPAdi Franco Mondini
Aveva un redditizio secondo lavoro come consulente di alcune aziende del Bresciano che aveva controllato per l’ARPA. Queste le conclusioni alle quali sono giunti i carabinieri del Noe, il Nucleo operativo ecologico, di Brescia, accertando che in un anno, aveva ricevuto complessivamente 100 mila euro per due consulenze. È stato denunciato e sospeso dal lavoro. Una leggerezza o il tentativo di coprire con i soldi le irregolarità?NEI GUAI un tecnico dell’ARPA, assunto nel 2001 con l’incarico di vigilanza e controllo. G.M., 48 anni, di Brescia è accusato di peculato, abuso d’ufficio e truffa aggravata ai danni dello Stato. Un’attività in contrasto con i propri doveri e ovviamente all’insaputa dei superiori.Grazie all’esperienza e alla posizione di dipendente ARPA sarebbe riuscito a convincere un paio di titolari di azienda ad accettare la consulenza ambientale, ovviamente ben retribuita. Proponeva il lavoro extra ai responsabili di aziende che doveva controllare. A tradirlo telefonate private, non di servizio, fatte con il telefono dell’ufficio o col cellulare dell’ARPA. Da qui l’accusa di peculato. Dalle tracce lasciate dalle telefonate per gli investigatori è stato facile risalire a chi aveva accettato la collaborazione.L’INDAGINE, coordinata dal pm Paolo Abritti e denominata «Amici miei», si è conclusa con una denuncia. Fondati i sospetti che fossero vere le «voci» che alludevano alla consulenza privata, decisamente ben corrisposta, di un dipendente dell’ARPA di Brescia. Dai numeri di telefono gli 007 del Noe sono risaliti ai titolari delle ditte che hanno confermato di aver accettato la consulenza. Il gip Maria Paola Borio ha disposto l’immediata sospensione dal lavoro del tecnico ARPA, che stipulava contratti privati violando le norme in conflitto con i suoi doveri. Una condotta - se provata - fraudolenta. Non carcere, non arresti domiciliari, solo sospensione dall’attività con denuncia, in attesa che le indagini proseguano e del processo. Se condannato il tecnico perderà il lavoro. Chi ha indagato fa chiaramente capire che l’indagine non è da ritenersi conclusa. Il numero delle aziende che hanno avuto come consulente il 48enne bresciano potrebbe anche aumentare. Sono in corso accertamenti incrociati: ricostruiti i movimenti di denaro, sentiti i titolari delle aziende che G.M., anche in passato, ha controllato per conto dell’ARPA di Brescia. Non si esclude che le consulenze siano state più di due. Non si ipotizza il coinvolgimento di altri dipendenti dell’Agenzia regionale per protezione dell’ambiente.LE REAZIONI. Per le verifiche il Noe di Brescia ha potuto contare sulla collaborazione dei vertici ARPA. L’ARPA Lombardia «conferma la propria disponibilità a collaborare con gli organi inquirenti, come avvenuto in ogni situazione in cui le è stato richiesto, e confida nell’attività della magistratura affinché venga fatta al più presto chiarezza sull’accaduto». L’ARPA sottolinea che le attività dei dipendenti sono improntate sulla massima trasparenza.
Cip6
*Un emendamento del Governo sposta alla fine del 2009 la definizione degli impianti in regola per usufruire del Cip 6, dando così il via libera agli incentivi dedicati alle fonti rinnovabili per gli inceneritori “in costruzione”*
Erano stati cancellati, non senza difficoltà, dal governo Prodi. Oggi tornano con prepotenza alla ribalta. Sono gli incentivi agli impianti di incenerimento rifiuti del Cip6. Quegli incentivi che, pagati direttamente da tutti i cittadini ogni volta che saldano una bolletta, dovrebbero essere riservati alle fonti rinnovabili. La finanziaria 2006 del precedente Governo prevedeva che i finanziamenti Cip6 andassero esclusivamente alle fonti rinnovabili, eccezion fatta per gli impianti “operativi” entro il 31 dicembre 2007. Dopo la correzione ad un “refuso” nel testo approvato, il limite venne spostato al 30 marzo 2008. Potevano dunque accedere al finanziamento integrale pochissimi impianti. In prossimità della caduta del Governo Prodi, si diede una deroga per l’impianto di Acerra. Con la caduta del Governo, la legge e le sue scadenze caddero nel vuoto. Dopo aver stabilito lo scorso agosto che, in deroga alle leggi vigenti, gli impianti previsti in territori “in emergenza rifiuti” potranno accedere integralmente ai finanziamenti del Cip6, il Governo Berlusconi prova oggi a modificare la norma e sposta i paletti: potranno accedere al Cip6 gli impianti “in costruzione” al 31 dicembre 2008. Interessante la questione relativa agli impianti siciliani: “Si sta cercando di far passare un finanziamento per gli impianti siciliani, senza che questa Regione abbia mai dichiarato lo stato di emergenza – ci dice *Alessandro Bratti*, membro della commissione Ambiente della Camera – Ci sembra inaccettabile: il Governo vuole per la Sicilia un trattamento “emergenziale” senza pagare lo scotto politico di un’emergenza reale!” Per tutti gli altri impianti futuri, ci saranno i certificati verdi: finanzamenti per quel che riguarda la componente organica dei rifiuti bruciati (che viene ora inclusa nella normativa delle fonti rinnovabili), quantificata come il 51% del totale incenerito. Tale percentuale sarà soggetta a revisione triennalmente. Si riapre dunque la partita Cip6 in tutta Italia. Ad oggi si attende la conversione in legge del DL. “Il governo ha presentato sui Cip6 un vergognoso emendamento, che ci auguriamo il parlamento non faccia passare”. *Stefano Ciafani*, responsabile scientifico di Legambiente “Gli incentivi alle rinnovabili vadano veramente alle fonti pulite – continua Ciafani -. Basta con questo furto, che già ora pesa sulla collettività dai 3 ai 4 miliardi di euro ogni anno, prelevati direttamente dalle bollette elettriche. Estendere a qualsiasi impianto che brucia anche i rifiuti non biodegradabili la possibilità di accedere a questi incentivi è una palese infrazione alla direttiva europea sulle fonti rinnovabili e alla normativa sulla concorrenza. Legambiente ha già presentato ricorso a Bruxelles contro il cip6 ai tre inceneritori in Campania, e certo non esiteremo ora ad allargare la nostra azione contro tutti quegli impianti che usufruiranno dell’ingiusto guadagno elargito dal governo a spese dei cittadini”.
giovedì 18 dicembre 2008
Israele - Palestina
di Alessio Domenighini
Università Popolare di Valle Camonica - Sebino
ISRAELE - PALESTINA
la speranza, il conflitto
Viaggio di conoscenza nei territori occupati
Luoghi, persone, eventi. Per non dimenticare
luglio - agosto 2008
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fino al 24 dicembre
con i seguenti orari:
dal lunedì al venerdì 8,30 - 12,30
martedì e mercoledì 14,00 - 17,30
giovedì 14,00 - 19,00
venerdì 20,00 - 22.00
sabato 9,00 - 11,00
sabato 20 dicembre apertura straordinaria
nel pomeriggio 14,30 - 18,30
alla sera 20,30- 22,30
alla presenza del curatore della mostra
VI ASPETTIAMO
martedì 16 dicembre 2008
Depuratori
Si e' stabilito, pertanto, che il canone per la depurazione che viene pagato con il canone acqua non sia dovuto per quei Comuni che non abbiano i depuratori o dove questi siano temporaneamente inattivi.
Tutti coloro che hanno versato tale canone possono pertanto richiedere la restituzione delle somme versate e non dovute.
Visto che il nostro Comune non ha mai avuto depuratore ma il canone viene comunque addebitato in bolletta, chi vuole può fare richiesta di rimborso.
Vi allego una bozza di istanza da presentare all'ufficio tributi.
NB: Avendo la prescrizione ordinaria durata decennale, con questa istanza è possibile richiedere il rimborso dei canoni di depurazione pagati negli ultimi dieci anni e quindi, non ancora prescritti.
A disposizione per chiarimenti
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Spett.le Ufficio Tributi del comune di_______________
Oggetto: Richiesta rimborso quota di tariffa relativa al servizio di depurazione del canone idrico integrato.
Il/la sottoscritto/a _______________________________ nato/a a _______________________________ e residente in________________________ Via _______________________________________ n_____, tel. _______________ cell. _________________ e-mail___________________________, intestatario dell'utenza n. __________________ relativa all'immobile sito in via _____________________________________ n. _____.
Considerato
Che la Corte Costituzionale con sentenza n. 335/2008 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 14 comma 1 della Legge n. 36/94 (legge Galli) e dell'art. 155 comma 1, primo periodo, del D. Lgs. n. 152/2006 nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi
Che con detta sentenza n. 335 del 2008, la Corte Costituzionale accerta e dichiara che non è dovuta con effetto retroattivo la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione di acque reflue da parte di quegli utenti che non possano o non abbiano potuto fruire del servizio in quanto il sistema fognario è sprovvisto di impianti centralizzati di depurazione o in quanto questi siano temporaneamente inattivi;
chiede
nel rispetto di quanto deciso dalla Corte Costituzionale con la summenzionata sentenza e nel rispetto di eventuali successivi provvedimenti legislativi in materia, il rimborso di tutti i corrispettivi pagati a titolo di canone di depurazione, come computati i tutte le bollette idriche pagate begli ultimi dieci anni e quindi non ancora prescritti, ivi compresi gli importi IVA calcolati sui canoni di depurazione non dovuti.
Luogo e data__________________ Firma____________________
Si allega :
• Copia della documentazione comprovante l'avvenuto pagamento (fatture e bollettini postali) con
l'impegno a fornire gli originali al momento della liquidazione della somma richiesta.
• Fotocopia di un documento di riconoscimento in corso di validità.
lunedì 15 dicembre 2008
Incontro terza età
Propongono:
un incontro sulle tematiche della terza età
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Relatrice: AFD Mara Bondioni docente di assistenza geriatrica presso la facoltà di Medicina e Chirurgia di Brescia del Corso di laurea in Infermieristica
CI PARLERÀ DI :
> Invecchiamento
> Principali cause delle differenze individuali di invecchiamento
> Cadute in età senile:
- cause e fattori di rischio per le cadute
- la prevenzione delle cadute a domicilio
- comportamenti da adottare in caso di caduta
> Anziani e farmaci:
- corretto utilizzo dei farmaci, cosa fare e non fare
Giro di valzer
Sono cambiate le compagini societarie, le rappresentanze, e conseguentemente mutano anche le tariffe per gli utenti di Tsn (Teleriscaldamento Sellero Novelle), la società voluta a suo tempo dall’amministrazione comunale per realizzare la centralina a biomasse e il conseguente avvio del servizio a beneficio di un’utenza che è andata via via crescendo. I soci pubblici (Comuni di Sellero e Cedegolo, Unione Comuni Valsaviore, Consorzio servizi Valcamonica) hanno definito le entità delle quote, la maggioranza delle quali è attualmente di proprietà privata, ovvero della società Artemide Energia, emanazione nazionale della Cofatech Italia, a sua volta della galassia del colosso francese Gaz de France. Nella lettera indirizzata agli utenti dei due paesi, con la quale si annunciava l’aumento delle tariffe, i sindaci di Sellero e Cedegolo, Ezio Laini e Pierluigi Mottinelli, il presidente del consiglio d’amministrazione di TSN, Giampiero Bressanelli, informavano che «la convinzione dei soggetti pubblici territoriali è stata quella che dopo la prima fase di avvio della centrale a biomasse, andasse individuato un partner industriale rilevante a cui affidare la gestione, ritagliando per il pubblico il ruolo di controllo». A seguito dell’assemblea, la quota di partecipazione del capitale pubblico si attestava al 25% e veniva confermato presidente della spa l’ex sindaco di Sellero. Durante l’incontro, veniva deliberato l’aumento delle tariffe del 10%, «riassuntivo dell’aumento Istat degli anni scorsi, nella convinzione che il teleriscaldamento offre più risparmio rispetto alle fonti tradizionali e al metano». I due sindaci e il presidente rivolgendosi agli utenti si dicono «consapevoli che in una situazione economica contingente ogni ritocco tariffario diminuisce le già difficili situazioni familiari, coscienti pure che l’aumento non permette alla società di dilazionare oltre come avvenuto negli anni scorsi».L.R.
venerdì 5 dicembre 2008
Giurisprudenza
mercoledì 3 dicembre 2008
Giornata Europea Persone Disabili
martedì 2 dicembre 2008
Sellero verso il bersaglio grosso
Se la A2A non punta su Sellero, Sellero punta sulla A2A...
La A2A, per chi non lo sapesse, è la società che controlla l'incenerimento di rifiuti fra Milano e Brescia, quindi il grosso dei rifiuti lombardi (e gli altri importati nella nostra regione).
E' in corso una ridefinizione dei vertici della A2A. Ed è apparsa sui quotidiani la notizia che la presidenza potrebbe essere assegnata ad un sellerere ben noto in paese ma non solo: il notaio, imprensitore, finanziere, etc etc Giuseppe Camadini, noto per la sua influenza dal nostro paesello fino in Vaticano.
Si tratta al momento di un'ipotesi che verrà eventualmente gestita a livello politico da chi di dovere, noi comuni mortali ne vedremo, nel bene e nel male, le conseguenze.
Ma che dire? Altro che quella stufetta della TSN, qua sì che si spara al bersaglio grosso...
Rinnovabili
lunedì 1 dicembre 2008
venerdì 28 novembre 2008
Piromania
"L'utilizzo di tecnologie innovative permetterà di sostituire 70mila tonnellate di Cdr, di alta qualità e certificato, ad un'equivalente quantità di carbone che prima veniva bruciato nella centrale – ha affermato Prestigiacomo -. In questo modo si raggiungono ottimi risultati: una notevole diminuzione delle emissioni di CO2 e l'eliminazione degli scarti, perché le ceneri saranno trattate, trasformate in cemento e quindi riutilizzate. Il tutto porterà a un risparmio annuo di 12 milioni di euro per i cittadini e le amministrazioni locali grazie alla corretta gestione del ciclo dei rifiuti. Insomma, si risolve un problema ambientale sia dal punto di vista ecologico sia da quello economico".
"La chiusura definitiva del procedimento amministrativo – ha detto ancora il ministro - è un importante passo avanti, anche perché è la prima volta che si concede l'AIA su un impianto esistente. I problemi sono stati maggiori rispetto a strutture di nuova generazione e i requisiti di controllo per il rinnovamento dell'impianto sono stati vagliati con la massima attenzione e in perfetta sintonia con gli enti locali".
Roma 26 novembre 2008
giovedì 27 novembre 2008
Scritour
e
BIBLIOTECA COMUNALE di PIAN CAMUNO
in Valle Camonica
e cultura del paesaggio
Antonio Carminati
Scuola Elementare - ore 20,30
mercoledì 26 novembre 2008
L'oro di Roma
lunedì 24 novembre 2008
Settimana europea dei rifiuti
giovedì 20 novembre 2008
Sta skis
Iniziative in tutto il mondo e anche altraBrescia organizza qualcosa, un piccolo ma deciso segno di partecipazione.
Qui tutte le info che vi chiediamo di leggere:
http://altrabrescia.ning.com/profiles/blogs/il-passaggio-di-testimone-da
L’appello poi è di diffondere il più possibile e magari.. perchè no…se ve la sentite, anche di aderire all’iniziativa decidendo di digiunare con noi
.
Grazie per il tempo che ci avete dedicato e buon lavoro a tutti
Giulia
www.altrabrescia.ning.com
mercoledì 19 novembre 2008
martedì 18 novembre 2008
lunedì 17 novembre 2008
Scritour
Mercoledì, 19 novembre 2008, al palazzo della Cultura di Breno, alle ore 17,00, il professor Duccio Demetrio terrà una conversazione dal titolo:
INTERNIESTERNI
Scritture di sé e scritture di comunità
sul tema della memoria, dell’autobiografia, della raccolta di memorie altrui, del farsi “scrivano di altri”.
L’appuntamento col professor Duccio Demetrio rappresenta un momento importante di restituzione alla Comunità tutta dei risultati del corso di formazione del progetto “La Comunità fa memoria”.[1]
Un momento di riflessione, di dibattito, di progettualità su ciò che vuol dire raccogliere storie di vita e restituirle alla Comunità .
Anche un’occasione per presentare a un pubblico più vasto il libro “Nell’incavo di queste mani. Storie di genti camune.” che è il risultato tangibile del percorso fatto.
Alcune note di presentazione.
Il Professor Duccio Demetrio è il fondatore del “Gruppo di ricerca di metodologie autobiografiche” e, con Saverio Tutino, della Libera Università di Anghiari.
E’ professore ordinario di Filosofia dell’educazione e di Teorie e Pratiche autobiografiche presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, nonché Presidente del Corso di Laurea in Scienze dell’educazione.
Si occupa di pedagogia sociale, educazione permanente, educazione interculturale ed epistemologica della conoscenza in età adulta.
Dirige la rivista Adultità ( Guerini Edizioni)
Ringraziando per l’attenzione, porgo distinti saluti
Liliana Bestetti
(Coordinatore del Gruppo di Lavoro del progetto “La comunità fa memoria”)
Cividate Camuno, 9-11-2008
[1] “La Comunità fa memoria” è un progetto di coinvolgimento della terza età nell’attività museale, che ha come ente capofila la Comunità Montana di Vallecamonica, come soggetti aderenti i Musei Etnografici e della cultura materiale della Vallecamonica, come enti coinvolti l’Auser Insieme Camuna, la Libera Università di Anghiari, la Cooperativa “il leggio”.
venerdì 14 novembre 2008
giovedì 13 novembre 2008
Malegno: Emergency
E' importante esserci e dare il proprio contributo, vista anche la disponibilità con cui Emergency ha messo a disposizione della Valle molti operatori che sabato mattina parleranno con studenti delle classi elementari e medie a Malegno e a Cividate, sull'attività di questa associazione.
Lo stesso dottor Marco Garatti sarà al Garden per conversare con gli studenti delle scuole superiori.
Interverrà poi la sera a parlare con il pubblico alla palestra comunale di Malegno alle ore 20,30.
Scusateci per la sollecitazione. Vorremmo potere dare come gruppo organizzatore un contributo sostanziale a questa causa.
Telefonate presto per la prenotazione al n. 320 8697964
Ciao, Margherita and Alessio
mercoledì 12 novembre 2008
Si può fare...
E la nostra italietta? Beh, noi puntiamo al passato, alle tecnologie del nucleare che, checchesenedica, ancora non hanno risolto i loro principali problemi, tecnologie superate che daranno (forse) i loro frutti fra decenni… nella legge 133/08, fra le altre mille cose, è già ufficializzato anche il ritorno del nucleare…
I tagli alla ricerca e la conseguente fuga di cervelli che da anni ci caratterizzano, alla lunga hanno un costo economico e tecnologico non indifferente. Solo noi, che ci riempiamo la bocca di termini come “meritocrazia”, possiamo permetterci di “cacciare” un nobel per puntare su tecnologie superate che dobbiamo comprare da altri…
martedì 11 novembre 2008
Segnali di fumo da... Roma
ROMA - E' bufera sulla discarica di Malagrotta, a Roma, dove i carabinieri del Noe hanno messo i sigilli al nuovo gassificatore che tra due giorni doveva essere inaugurato. L'impianto era privo della certificazione di prevenzione incendi, sottolineano i carabinieri del Noe al termine del sopralluogo.
A disporre il sequestro è stato il Gip di Roma Marina Finiti, e a condurre gli accertamenti il procuratore aggiunto Achille Toro e il Pm Simona Maisto. Due le persone indagate nell'ambito dell'inchiesta: sono il presidente del Consorzio laziale rifiuti che gestisce Malagrotta, Manlio Cerroni e il suo vice, responsabile dell'impianto Francesco Rando. Sotto accusa è l'iter per l'autorizzazione dell'impianto: i carabinieri del Noe hanno acquisito alla Regione Lazio tutta la documentazione relativa all'opera.
Dure le accuse del Gip per il quale, secondo quanto scritto nel dispositivo di sequestro, "sussiste un fondato pericolo che la prosecuzione dell'attuale esercizio dell'impianto e la libera disponibilità di cose pertinenti al reato possa agevolare o protrarre le conseguenze del reato" essendo "l'impianto in totale carenza dei requisiti di legge". Secondo il Gip inoltre vi sono anche pericoli in quanto il gassificatore è "nelle immediate vicinanze dei siti pericolosi e in particolare di una raffineria e di un deposito di Gpl". I sigilli al gassificatore, primo di una linea che secondo il piano rifiuti della regione prevede tre impianti, riaccende la polemica politica su un'opera contestata da comitati di cittadini, la destra e anche Rifondazione e Verdi.
A difendere l'operato della Regione Lazio è stato fra i primi l'assessore regionale con delega ai rifiuti, Mario De Carlo secondo cui il gassificatore sequestrato "é in esercizio provvisorio ed è in funzione da agosto e lo sarà fino a febbraio, un lasso di tempo che doveva servire anche per la messa a norma di tutte le procedure". Ma per il sindaco Alemanno, ancora in Polonia per il viaggio della Memoria con gli studenti delle scuole romane, "bisogna uscire dalla logica dei monopoli privati" e soprattutto "vigilare perché si faccia chiarezza". Anche lo stesso presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, già commissario straordinario per l'emergenza rifiuti, chiosa: "Ora c'é una sola cosa da fare, mettersi in regola".
I sigilli del gassificatore però, stando alle rassicurazione del sindaco e del presidente della Regione, non creeranno un'emergenza Campania: la discarica non è sequestrata, anzi i magistrati hanno concesso che i lavori per la messa in sicurezza proseguano e il cantiere rimarrà comunque aperto.
Si difende invece l'indagato eccellente, Manlio Cerroni, presidente del Co.la.ri (Consorzio rifiuti Lazio) che gestisce la discarica: "il provvedimento di sequestro è frutto di una non corretta interpretazione della normativa di riferimento da parte dell'autorità giudiziaria, l'impianto era in pre esercizio e il previo conseguimento del Certificato prevenzione incendi sono necessari soltanto per l' esercizio dell'attività previsto dal 1 gennaio 2009".
Ma proprio per al carenza delle norme antiincendio, per l'accusa, l'opera non sarebbe potuta andare in pre esercizio. Per questo i due indagati sono accusatio di violazione delle norme del decreto legislativo in materia di tutela e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
(da www.ansa.it del 11-11-2008)
lunedì 10 novembre 2008
giovedì 6 novembre 2008
mercoledì 5 novembre 2008
133
Voto in condotta, grembiulini, educazione civica ed altro sono solo che dei dettagli e non avranno certo lo stesso impatto dei tagli previsti per la scuola pubblica. Non leggiamo solo il decreto 137/08 ma diamo un occhio anche al 133/08 dove, in vari articoli, si trattano gli argomenti più disparati (dalla Banca del Mezzogiorno al Nucleare, dalla Perequazione Tributaria agli Enti come le Comunità Montane etc).
Che nella scuola (come altrove) bisogni limare gli sprechi è fin troppo ovvio per ribadirlo, ma tagliare a questo modo può mettere seriamente in crisi il settore, dalla materna all'università.
E ne vedremo gli effetti anche nei nostri piccoli comuni montani dove la riorganizzazione della scuole di fatto metterà alla porta docenti, amministrativi tecnici ed ausiliari e... studenti. La riforma accorperà e riorganizzerà le classi impattando soprattutto sulle scuole con meno studenti e nei siti più sperduti. Per farla breve, il numero di studenti per classe e per scuola determinerà le classi multiple e/o la chiusura della scuola stessa.
Non parliamo poi delle Università: invece che colpire il baronato, le stesse saranno messe alle strette e, per sopravvivere, dovranno probabilmente passare dal pubblico al privato trasformandosi in Fondazioni. Ma è inutile preoccuparcene, tanto con le nuove rette non potremo permettercele e sarà già un lusso uscire dalla scuola dell'obbligo...
Nel triennio 2009-11 è prevista una riduzione del 17% del personale, tradotto un addetto su 6 si dovrà cercare un altro lavoro.
Economicamente i tagli previsti sono i seguenti:
2009: 456'000'000€
2010: 1'650'000'000€
2011: 2'538'000'000€
2012: 3'188'000'000€
Quasi 8 miliardi di euro in quattro anni...
Che dire? Un ottimo investimento sul futuro...
lunedì 3 novembre 2008
venerdì 31 ottobre 2008
Terra madre e...
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La sezione CAI di Cedegolo e la commissione TAM prevedono di organizzare un incontro pubblico sul tema del rapporto Uomo-Natura.
A distanza di millenni l’uomo non ha ancora trovato la sua pacificazione e fronteggia la Natura come qualcosa da conquistare, modificare e su cui imporre il proprio potere.
Grazie ad una fortunata coincidenza, si è evidenziata l’opportunità di proporre un incontro che abbia l’obiettivo di favorire una riflessione sul significato di “agire” e “pensare” la natura; avendo come riferimento la condizione dell’essere uomo sulla Terra.
E’ nostra intenzione interrogarci sul modo di superare la dicotomia Uomo-Natura o Natura-Uomo e sollecitare un approfondimento sulla Natura intesa come condizione del vivere sulla Terra, in accordo con essa, nell’incessante ripetizione.
Tutto questo ci deve portare a definire il “come” stare nel mondo: se agire da conquistatori o da viaggiatori, se dare più valore alla meta o al viaggio, alla vetta o alla via tracciata.
Di fronte al continuo scorrere delle nostre vite nel segno della trasformazione indistinta e irreversibile della Natura, vorremmo riflettere sulla necessità di un’azione umana responsabile; posto che l’uomo in quanto “animale pensante” dovrebbe avere consapevolezza della sua consistenza biologica e, libero da antropocentrismo, operare allo stesso tempo “per tutto e in tutto”:
Per affrontare queste tematiche ci avvarremo della presenza di alcuni competenti, relativamente al campo dell’antropologia, dell’ecologia, delle relazioni corporee e del libero pensiero. >>
giovedì 30 ottobre 2008
Si può fare
martedì 28 ottobre 2008
C'è qualcosa che non va
In un solo anno, Brescia ha perso 19 posizioni (fonte Legambiente) nella classifica delle migliori città italiane a causa dei livelli preoccupanti dell'aria con una quantità di sforamenti dei parametri di legge che dovrebbero allertare... e i km che dividono Sellero dal capoluogo alla fine non sono poi molti...
E a Taranto, città che condivide con Brescia forse l'aria peggiore d'Italia, il nostro ministro dell'ambiente ha pensato bene di rimuovere i tecnici che avrebbero dovuto decidere se concedere o meno la AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) all'Ilva Acciai sostituendoli con tecnici di sua fiducia... (fonte ANSA)
The show must go on...
lunedì 27 ottobre 2008
venerdì 24 ottobre 2008
mercoledì 22 ottobre 2008
Nell'incavo di queste mani
martedì 21 ottobre 2008
Incenerire si o no?
"Termovalorizzatori e trattamenti senza incenerimento?"
esponendo differenti approcci ed idee sulla questione.
Il Dott. Federico Valerio è responsabile del Settore Chimica Ambientale dell'Istituto Nazionale per la ricerca sul cancro di Genova.
L'Ing. Paolo degli Espinosa è responsabile del Settore energia dell'Istituto Sviluppo Sostenibile Italia, nonchè rappresentante, insieme a Legambiente Brescia, del comitato scientifico che ha appoggiato la costruzione dell'inceneritore cittadino.
Il video dei loro interventi e le domande del pubblico sono reperibili su
http://altrabrescia.ning.com/profiles/blog/show?id=2041463%3ABlogPost%3A3881
lunedì 20 ottobre 2008
Lungimiranza zero
Queste le lungimiranti parole del nostro ministro per l'ambiente (in foto), troppo spesso condivise se non nelle parole nei fatti dai suoi predecessori. Parole gravi, soprattutto se chi le pronuncia ricopre un certo ruolo, e sintomatiche delle cultura (o meglio della mancanza di cultura) ambientalista nell'italietta. Poi ci si chiede perchè certe battaglie nascono già come battaglie perse (ma che comunque spesso meritano di essere combattute). E' la teoria economico-sociologica del "proprio orticello", tradotto: Lungimiranza zero...
Ma è la logica tutta italica del furbetto: se un tale "ruba" perchè non posso farlo io? se quello si fa raccomandare, perchè io devo trovarmi un posto per merito mio? se il mio vicino non paga le tasse perchè mai dovrei farlo io? se altre nazioni se ne fregano dell'ambiente, perchè proprio io dovrei contribuire ad inquinare di meno?
La risposta è semplice, pure troppo, se non vogliamo farlo per quell'ente astratto che è l'ambiente, dovremmo farlo per noi e per il nostro futuro e non solo per una spasmodica ricerca del profitto in una corsa affannossa verso il consumo di un pianeta che ci sta sempre più stretto...
giovedì 16 ottobre 2008
mercoledì 15 ottobre 2008
Energia pulita
i cambiamenti climatici sono la più grave minaccia ambientale, economica e umanitaria che l’uomo si trova ad affrontare. Milioni di persone nel mondo stanno già oggi subendo gli effetti del fenomeno . Con un aumento della temperatura media globale di oltre 2°C, il 20-30% delle specie animali e vegetali sul Pianeta rischia l’estinzione. Siamo già oggi in piena emergenza clima.
È necessaria una rivoluzione energetica basata sulla progressiva riduzione dell’uso dei combustibili fossili, a partire dal carbone, e dallo sviluppo delle alternative veramente pulite: efficienza e fonti rinnovabili. Le scriviamo per chiederle di:
1. introdurre una moratoria per nuove centrali a carbone2. presentare un serio piano per l’efficienza energetica per conseguire l’obiettivo europeo al 20203. sviluppare le fonti rinnovabili come richiesto dagli obiettivi europei al 20204. abbandonare l’idea di un ritorno al nucleare in Italia.
Le ragioni di questa nostra posizione sono semplici:
Il carbone è la prima singola fonte del riscaldamento globale: circa un terzo delle emissioni mondiali di CO2 si devono alla sua combustione. Agli attuali tassi di sviluppo, le emissioni del carbone sono destinate ad aumentare del 60% al 2030. Se così fosse, non avremo alcuna speranza di fermare la folle corsa del Pianeta verso una crisi climatica irreversibile.
L’efficienza energetica è senza dubbio la più conveniente e ampiamente disponibile delle opzioni amiche del clima e un obiettivo del 20 per cento è tecnicamente fattibile ed economicamente conveniente. Per i soli usi elettrici è possibile tagliare i consumi in Italia per 100 miliardi di kWh/anno al 2020 con benefici economici netti di 65 miliardi di euro e occupazionali nell’ordine dei 60.000 posti di lavoro.
Le fonti rinnovabili, oltre a tagliare le emissioni, consentono anche di ridurre le importazioni energetiche. Nel solo settore elettrico, i 50 miliardi di kWh/anno aggiuntivi al 2020 taglierebbero le emissioni per 25 milioni di tonnellate e permetterebbero un risparmio annuale di 10 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti, pari a un risparmio stimato delle importazioni di petrolio di 7,6 miliardi di euro.
Non accettiamo il ricorso al nucleare proposto dal governo. È una tecnologia costosa e rischiosa, che non ha risolto nessuno dei problemi che da sempre ha posto: dai rischi di incidente grave alla gestione delle scorie, dalla proliferazione nucleare alla limitatezza della risorsa Uranio. Il piano nucleare del governo energeticamente è solo un terzo del potenziale di efficienza e fonti rinnovabili.
La costruzione di nuove centrali nucleari e impianti a carbone è contro la politica energetica dell’Unione europea, che ci chiede di promuovere rinnovabili ed efficienza con obiettivi vincolanti al 2020. L’attuale strategia energetica del governo è dunque contro Kyoto (sia per la prima fase che ha termine al 2012, che per gli obiettivi di medio termine al 2020), contro l’Ue e contro l’interesse dei contribuenti italiani, su cui ricadranno le sanzioni per l’inadempienza del nostro Paese agli accordi internazionali.
Anche il Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, ha ribadito che “conseguire la copertura del 20% del fabbisogno energetico europeo con le fonti rinnovabili significherà più di un milione di posti di lavoro al 2020. Per questo oggi è più importante che mai andare avanti con il pacchetto clima/energia, non a dispetto della crisi finanziaria, ma proprio a causa di questa crisi.”
Cordiali saluti, .......