« Difficilmente le nuove generazioni ci perdoneranno per questo suicidio ambientale » (Lorenzo Tomatis)

Statuto dell'associazione: http://www.box.net/shared/qiec6uds3c


mercoledì 19 dicembre 2007

lunedì 10 dicembre 2007

Come negare l'evidenza...


Seguono alcune considerazioni personali dopo il convegno di venerdi 7 dicembre organizzato da ValleCamonica Servizi presso la sede della Legno Energia, a Sellero. Da sottolineare l'importante affluenza dei politici e delle televisioni per coprire un evento certamente importante ma che, a parere mio, non è sceso nei dettagli del tema della energie rinnovabili ed alternative: a parte il kit di risparmio energetico offerto dalla BCC, tante belle parole ma forse un'occasione persa.
Nella presentazione relativa alla TSN viene riportato come le biomasse siano acquisite dalle sole provincie di Brescia e Bergamo (solamente, mi chiedo?) e che per l'abbattimento delle emissioni siano in uso filtri a manica. Annualmente, dichiara TSN, sono bruciate circa 34'000 tonnellate di biomasse, quindi facendo un rapido calcolo, quasi 4 tonnellate all'ora. Nei vari interventi si citano come possibili biomasse da bruciare ramaglie e scarti di potatura, i ricci e le bucce delle castagne. Se siamo realisti dobbiamo ammettere che per coprire il fabbisogno della centrale per una sola ora di funzionamento, 4 tonnellate, ce ne vogliono ma ce ne vogliono di ricci e bucce di castagne! Possiamo anche apprezzare la convenzione col Consorzio della Castagna, ma quante ore di funzionamento si garantiscono? Scusate ma mi pare un po' come la favola della legna dell'incendio... Preoccupante invece come durante le relazioni non si citano mai i materiali che la TSN ha richiesto alla Provincia di poter bruciare ed in particolare, riporto testualmente, "fino alla parte biodegradabile dei rifiuti industriali ed urbani". In particolare nella richiesta della TSN si citano, e anche qui riporto testualmente:
"- scarti vegetali
- rifiuti dalla lavorazione del legno non trattati
- rifiuti di fibra tessile
- rifiuti dalla lavorazione del legno trattati
- scarti di pulper
"
Alla fine delle relazioni, visto che non ci sono interventi da parte di altri, faccio notare come nella richiesta in Provincia siano previsti materiali diversi da quanto descritto nelle relazioni e chiedo come si possa aggirare l'"ostacolo" della Valutazione di Impatto Ambientale, quale siano le emissioni previste e quali le sicurezze adottate. In sostanza mi viene risposto che saranno previsti controlli più frequenti e che ci si limiterà alle biomasse anche perchè l'impianto non può fare diversamente. Chiedo allora come si considera ad esempio il pulper, materiale che combusto è particolarmente pericoloso con emissioni tossiche e cancerogene. La risposta, con evidente difficoltà da parte del Presidente della TSN, è che tanto se la penso così non cambio idea... Interviene allora prontamente in aiuto un amico politico per risolvere la situazione: chiaramente non è possibile concludere in questo modo il convegno. Viene sottolineato come si tratti di battaglie personali, che abbia letto volantini dove si affermava che la TSN brucia ogni tipo di porcheria, che anche dal sopralluogo di Legambiente è risultato tutto a posto, che la TSN va bene così e avanti così... Insomma ancora nessuna risposta alle mie domande, le solite affermazioni e niente di nuovo. Sottolineo qua alcune riflessioni che non ho riportato al convegno:
- le battaglie personali e politiche ci sono già state rinfacciate, niente di originale: come già ribadito alla noia siamo preoccupati per la conseguenze per la salute e l'ambiente, tutto il resto per noi è fuffa;
- non abbiamo mai scritto che la TSN stia bruciando qualcosa di diverso dalle biomasse vergini ma semplicemente che siamo preoccupati per gli sviluppi futuri con legni trattati, fibre tessili, pulper e quant'altro;
- dal sopralluogo di Legambiente risulta tutto in regola, ne siamo felici, ma vale l'appunto precedente;
- "avanti così" ci trova d'accordo: se si va avanti bruciando realmente biomasse vergini ci va bene. Siamo e resteremo ostinatamente contrari se invece si vuole bruciare ben altro raccontando le favolette, fingendo e volendo far credere che si tratti ancora di biomasse vergini quando, evidentemente, così non è...

mercoledì 5 dicembre 2007

Relazione convegno del 28-11-07

L’Associazione AttivaMente Sellero e Novelle ha tenuto in data 28 novembre 2007 un incontro dal titolo “Sellero - Rifiuti quale futuro?”, viste le notizie preoccupanti circa la richiesta in Provincia per la conversione dell’impianto “TSN spa – teleriscaldamento Sellero Novelle” dalla combustione di biomasse vergini verso rifiuti biodegradabili.
Al convegno erano invitati quali relatori:
· l’Ing. Mirco Bressanelli, Presidente di AttivaMente;
· i Sigg. Giorgio Bertoia, Pietro Morandini e Marco Reghenzani, Presidenti di Valle Camonica Servizi;
· il Geom. Giampiero Bressanelli, Presidente di TSN, Amministratore Unico di Legno Energia e Consigliere del Comune di Sellero;
· il Dr. Mario Caldiroli, Centro per la Salute A. Maccacaro di Varese;
· il Prof. Marino Ruzzenenti, Ambiente Brescia, storico ambientale autore di numerose pubblicazioni sull’ambiente.
Hanno risposto all’invito e partecipato attivamente al convegno: l’Ing. Mirco Bressanelli, il Dr. Mario Caldiroli, il Prof. Marino Ruzzenenti.
Il convegno è iniziato alle 20.45 e il Presidente ha presentato l’Associazione AttivaMente Sellero e Novelle nei sui scopi e nei suoi obiettivi. Fra le finalità dell’Associazione troviamo argomenti che riguardano gli aspetti di tutela dei diritti, di rispetto e valorizzazione dell’ambiente, della salvaguardia della salute pubblica e della promozione del patrimonio turistico, storico e culturale. L’Associazione, senza scopo di lucro e senza riferimenti politici, ha organizzato la serata per informare su quanto sta avvenendo sul territorio di Sellero.
E’ stata data la parola al Dr. Marco Caldiroli che ha relazionato sugli aspetti tecnici, sulle previste emissioni in ambiente dovute alla combustione dei rifiuti, e sulle ripercussioni sulla salute. Caldiroli, come confermerà in seguito anche Ruzzenenti, ha sottolineato in particolare come le “reali” biomasse ed i rifiuti siano da considerare, anche dal punto di vista della normativa, come due entità completamente differenti: su questo va fatta chiarezza. Caldiroli sottolinea alcune perplessità, in particolare riguardo alla mancanza dell’allegato F relativo alle previste emissioni che la TSN avrebbe dovuto inviare ai Comuni ed alla Comunità Montana per richiedere un parere.
E’ seguito l’intervento del Prof. Marino Ruzzenenti, che ha esposto non solo le ripercussioni sulla salute per la combustione dei rifiuti ma anche sulla “droga” degli incentivi pubblici e tutte quelle che possono essere le alternative sulla combustione dimostrando come gli inceneritori non rappresentino una reale soluzione alla questione rifiuti, ma essenzialmente una fonte di business sfruttando in particolare i contributi Cip6 che dovrebbero essere invece indirizzati verso le reali fonti alternative e rinnovabili di energia. Come confermato anche dalla recente sentenza Europea che ha interessato l’inceneritore ASM di Brescia, per poter procedere alla combustione di rifiuti è obbligatoria la procedura VIA (Valutazione Impatto Ambientale) e non è sufficiente la sola procedura semplificata. In particolare Ruzzenenti ha evidenziato come, da richiesta di TSN in Provincia, siano previsti come possibili combustibili legni trattati, fibre tessili e pulper: tutte sostanze, concordano i relatori, potenzialmente tossiche e cancerogene. Nel pulper ad esempio sono stati spesso riscontrati, oltre ad altre sostanze, anche valori di cloro preoccupanti. La combustione del pulper porta alla generazione di diossine. Diossine, furani, metalli pesanti, nanoparticelle: tutte sostenze pericolose e che non possono essere intercettate dai filtri attualmente utilizzati in TSN e, anzi, per alcune delle quali, non esistono sistemi di filtraggio adeguati a garantire la sicurezza di ambiente e popolazione. Sebbene la misurazione delle emissioni possa essere nei limiti di legge, i relatori non ne escludono la pericolosità, soprattutto sul lungo periodo data la non biodegradabilità delle sostanze prodotte.
Preoccupante, infine, come spesso attorno agli inceneritori si sviluppi la strategia del silenzio. I relatori direttamente interessati alla questione hanno segnalato solo in giornata la non disponibilità alla partecipazione al convegno. Nessuna risposta invece dalle televisioni locali all’invito a riprendere/trasmettere una serata incentrata su un tema di pubblico interesse.
Alla fine delle relazioni è seguita una discussione aperta che ha lasciato libero spazio agli interessati partecipanti: circa 30 interventi, cui si è dovuto por termine per questioni di tempo. L’Associazione AttivaMente Sellero Novelle si ritiene molto soddisfatta della buona riuscita del convegno, vista anche la partecipazione di circa 150 persone.
Legambiente si dichiara contraria a qualsiasi forma di combustione di rifiuti in Valcamonica.
A fine serata l’Associazione ha proposto una raccolta di firme per il No alla combustione di rifiuti in TSN. La raccolta di firme non è limitata al solo Comune di Sellero, ovviamente, e continuerà fino a fine anno: è un modo per far sentire la nostra voce!
Si ringraziano, i relatori intervenuti - in particolare il Dr. Caldiroli ed il Prof. Ruzzenenti - i rappresentanti politici, le organizzazioni sindacali, Lega Ambiente e tutti i partecipanti.

lunedì 3 dicembre 2007

VENDUTI!

VENDUTI! Venduti per un piatto di lenticchie!
Qualcuno non lo vede o peggio non lo vuole vedere, ma è evidente: per l'ennesima volta siamo stati venduti...
La TSN è passata di mano: dopo le ultime cessioni di quote il controllo è definitivamente privato. E privati saranno anche gli interessi della TSN (va beh, in pratica non cambia poi molto...). Il tutto, come consueto, nel completo silenzio e senza un minimo di informazione verso la popolazione. I dettagli li forniranno i diretti interessati, sempre se lorsignori considereranno la popolazione degna di sapere, almeno adesso a cose fatte...
Ora come si giustifica il mutuo di 200'000€ acceso quest'anno dal Comune di Sellero per l'aumento di capitale della TSN? Possiamo ancora fingere che servisse per mantenere il controllo pubblico sulla TSN?
Nel frattempo la Lega Nord non ha perso occasione nel recente consiglio comunale per considerarsi tranquillizzata dalle dichiarazioni di Legambiente relativamente alla situazione attuale. A Legambiente, come emerso anche nel corso del convegno di mercoledì scorso, mancavano però alcuni documenti: proprio quelli, casualmente, col termine "rifiuti"...
Quello che ci aspetta con la combustione di rifiuti sarà di vedere alcuni portafogli sempre più gonfi e la salute di tutti sempre più a rischio...
In attesa della prossima Conferenza dei Servizi in Provincia, facciamoci sentire col peso delle nostre firme!
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Ci segnalano che quanto riportato relativamente alla posizione della Lega Nord non sarebbe esatto. Nel caso ce ne scusiamo con diretti interessati e lettori. Invitiamo gli interessati a segnalare in questi commenti il loro punto di vista in modo da correggere eventuali inesattezze. Grazie, Mirco

giovedì 29 novembre 2007

Convegno




Sentitamente ringraziamo:



  • tutti i partecipanti alla serata per la numerosa e sentita partecipazione


  • la BP Demolizioni di Sellero per aver sostenuto le spese organizzative


  • tutti quanti hanno collaborato alla riuscita del convegno


  • gli Amici di Grillo, Gruppo di Brescia, per la preziosa collaborazione alla raccolta firme


  • ed in particolar modo il Dott.Marco Caldiroli ed il Prof.Marino Ruzzenenti per il loro importante contributo, per la loro impagabile disponibilità e per tutto il tempo dedicatoci

ValleCamonica Servizi, TSN e Legno Energia in data 28/11 hanno inviato delle note in quanto non invitati al convegno. In realtà l'invito era stato inviato in data 14/11 con la disponibilità da parte nostra a concordare la scaletta dell'incontro. Purtroppo, ingenuamente, non abbiamo chiesto che email e fax di invito venissero protocollati: in futuro vedremo di stare più attenti...

Ci rammarichiamo per l'occasione persa da parte loro e delle televisioni locali per poter dare, finalmente, una corretta informazione alla popolazione.



Seguirà una relazione coi punti salienti della serata.

lunedì 19 novembre 2007

Rifiuti: quale futuro?

L'associazione AttivaMente Sellero Novelle, al fine di informare la popolazione sulla Questione Rifiuti, organizza il convegno:
Sellero e la Questione Rifiuti
Rifiuti: quale futuro?

presso il Ristorante Graffiti di Capodiponte (BS)
Mercoledì 28 novembre 2007 ore 20.30
Il programma dell'incontro, con i relatori invitati, è il seguente:
  • Introduzione (AttivaMente Sellero Novelle)
  • La gestione dei rifiuti in Valle (Valle Camonica Servizi)
  • TSN e Legno Energia: presente e futuro (TSN-Legno Energia)
  • Combustione dei rifiuti: aspetti tecnici ed emissioni in ambiente (Medicina Democratica)
  • Combustione dei rifiuti: la droga degli incentivi pubblici e le alternative (Ambiente Brescia)
  • Discussione aperta

Maggiori dettagli ai link seguenti con il manifesto ed il pieghevole del convegno:

Manifesto: http://www.box.net/shared/8or8frmheo

Pieghevole: http://www.box.net/shared/9mzlo08hsh

martedì 13 novembre 2007

Domande a Legambiente

Facendo seguito all'articolo odierno apparso sul BresciaOggi, al fine di fare chiarezza sulla questione, seguono le seguenti considerazioni e domande a Legambiente (inoltrate al Presidente Regionale ed al Presidente del Circolo di ValleCamonica):
- "voci e illazioni" non sono sullo stato attuale delle cose ma sui previsti sviluppi futuri della TSN, a cui però non mi pare che si accenni granchè.... ce ne siamo dimenticati? ma non era quello lo scopo della visita?
- la Legno Energia è autorizzata a trattare i rifiuti secondo certe modalità, come da voi sottolineato, ma ad esempio non all'aperto...
- ovviamente avrete visionato vari documenti e ne avrete prodotto copia, è possibile prenderne visione?
- direi che sia il caso di chiarire una volta per tutte chi è che fa le "polemiche strumentali", si riferisce a noi di AttivaMente? ripeto allo spasimo che la ns Associazione è solamente preoccupata per salute ed ambiente... altri? non sarebbe il caso di fare nomi e cognomi, se siete convinti della cosa, e poi se la vedranno i diretti interessati?
- avete richiesto chiarimenti al Sig.Sindaco, in TSN ed in Legno Energia: è possibile punto per punto secondo la lettera da voi inoltrata al Sindaco, sapere delle delucidazioni da voi ottenute che vi han permesso di mettere il cuore in pace? ci piacerebbe che anche la popolazione ne sia rassicurata...
- nella relazione si danno due numeri: i 950° del forno e gli 800 filtri per le emissioni. E' possibile avere maggiori dettagli tecnici in propsoito?

mercoledì 7 novembre 2007

Indietro tutta!

Segue il comunicato di Legambiente in seguito al sopralluogo in TSN del 31 ottobre.
Visto che forse non è ben chiaro, ripetiamo come la nostra Associazione non ce l'abbia con nessuno in particolare e non stia cavalcando l'ambientalismo per fini "politici" o per "polemiche strumentali". Ci sta unicamente a cuore la difesa della salute e dell'ambiente. Infatti, mentre tecnici e politici rivendicano la non pericolosità degli inceneritori, di ben altro parere appaiono i medici che, sebbene le emissioni rientrino nei parametri di legge, riscontrano una stretta connessione con varie patologie cancerogene.
La nostra domanda ancora senza risposte è: perchè non si procede con una Verifica di Impatto Ambientale?
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LEGAMBIENTE
CIRCOLO DI VALLE CAMONICA

COMUNICATO: LA CENTRALE A BIOMASSE DI SELLERO

Legambiente, come associazione riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente preposta alla salvaguardia della salute dei cittadini, aveva chiesto di essere portata a conoscenza del funzionamento della Centrale a biomasse in Sellero e della piattaforma in Scianica.

In data 31.10.2007 è stato effettuato un sopralluogo alla Centrale a biomasse di Sellero da parte del Presidente del Circolo in compresenza di due funzionari dell’ARPA, a cui si è aggiunto il responsabile di Distretto ARPA nella visita alla piattaforma di Legno Energia in Scianica.
Sono stati valutati i documenti e le autorizzazioni in possesso dell’azienda e non sono state riscontrate irregolarità. Il materiale inserito nel forno, che brucia a 950°, è dato solamente da cippato di legno vergine, come si può ben vedere dal deposito al passaggio in forno. I filtri per contenere le emissioni sono oltre 700 e l’analisi effettuate sui fumi da parte di tecnici esterni rientrano tutte nei parametri definiti per legge. I documenti sono a disposizione di tutti.
Le ceneri incombuste sono insaccate e portate via da aziende autorizzate. Il materiale utilizzato è dato da scarti di bosco, sottobosco e segherie. Nel piazzale sottostante è presente un mucchio di ramaglie portate da privati. Nessun tipo di legno trattato è utilizzato nel forno.
Nella piattaforma in Scianica, dove la soc. Legno Energia accumula materiale per la triturazione e la preparazione dello stock che va poi alla TSN, sono presenti scarti di legname di vario tipo, gusci di noci di cocco e di noccioline indonesiane, noccioli di olive e basta.
Non si riscontrano pertanto i supposti rischi di rifiuti speciali e di emissioni di fumi inquinanti.
L’autorizzazione richiesta alla provincia prevede l’utilizzo rifiuti di silvicoltura, scarti di corteccia e di sughero, scarti di tessuti vegetali non trattati, imballaggi di legno e scarti di separazione meccanica della produzione della polpa per carta e cartone.
Legambiente si ritiene soddisfatta della visita, come pure l’ARPA, e non rileva nulla che possa allarmare la popolazione e l’ambiente. Provincia ed ARPA, come tecnici esterni, stanno monitorando centrale e piattaforma in modo costante e corretto.
Legambiente invita i cittadini a visitare sia il luogo di produzione che di stoccaggio per rendersi conto del funzionamento e della correttezza dell’attività e ritiene di non dover essere coinvolta in polemiche strumentali tra fazioni, movimenti e partiti in contrasto fra loro.

lunedì 29 ottobre 2007

Legambiente chiede chiarimenti

Riportiamo la lettera inviata dal circolo di Vallecamonica di Legambiente al Sig.Sindaco di Sellero (ed altri per conoscenza). Si ringrazia il Presidente Guido Cenini per averci tempestivamente informato di tale richiesta di chiarimenti e per averci autorizzato a pubblicarla. Ecco il testo:
  • CIRCOLO “C. Branchi” VALLE CAMONICA

    Al Sindaco di Sellero
    Piazza Donatori di Sangue, 1– 25050 Sellero
    p.c.
    All’ARPA - Distretto di Valle Camonica
    Via Quarteroni 13/A - 25047 Darfo B.T.

    All’ Assessore provinciale all’Ambiente
    Ufficio Rifiuti
    Via Milano, 13 – 25100 Brescia

    Al Sindaco di Berzo Demo
    Piazza Donatori di Sangue, 1– 25050 Berzo Demo

    Al Sindaco di Cedegolo
    Piazza Roma, 1 – 25051 Cedegolo

    Al Sindaco di Capo di Ponte
    Via Stazione – 25044 Capo di Ponte

    OGGETTO: Interventi presso la Centrale a biomasse di Sellero-Novelle.

    Il Circolo di Legambiente di Valle Camonica, sollecitato da diverse segnalazioni, è venuto a conoscenza del fatto che il Comune di Sellero ha avviato la procedura presso la Provincia per avere l'autorizzazione a trattare e bruciare rifiuti diversi rispetto a quelli attualmente utilizzati per la Centrale a biomasse della Società TSN.
    Un altro problema è che, da altre segnalazioni informali ricevute, sembra che la società Legno Energia abbia già iniziato a trattare e forse anche a trasferire alla centrale TSN i rifiuti, nonostante l'autorizzazione non sia ancora stata effettuata, e in più sembra che l'accumulo dei rifiuti avvenga all'aperto, nonostante la procedura preveda che ciò si compia sempre all'interno dei capannoni.
    Legambiente si dichiara alquanto preoccupata per questo tipi di interventi che esulano dalle finalità per cui è nata la Centrale di Teleriscaldamento utilizzando esclusivamente rifiuti vegetali, residui boschivi e lavorazioni del legno.
    Casi industriali, avvenuti nella bassa valle e lungo il Lago d’Iseo, sponda bergamasca, ci hanno indotto a dubitare di certe richieste in merito all’incenerimento di rifiuti speciali ed anche di certe autorizzazioni degli enti sovrapposti. Sottolineo che le popolazioni interessate hanno sempre risposto in modo negativo nel caso in cui le informazioni sono state scarse o addirittura evasive in merito alla salute ed al rischio di un abbassamento della qualità della vita.
    Legambiente, come associazione riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente preposta alla salvaguardia della salute dei cittadini, pertanto chiede di essere portata a conoscenza di
    · quali rifiuti sono trattati attualmente,
    · a quali rifiuti si intende allargare la gamma di utilizzo,
    · quali procedure sono state seguite,
    · quale studio di valutazione ambientale strategica è stato eseguito,
    · quale studio sui rischi effettivi da inquinamento atmosferico sulla popolazione e sull’ambiente circostante la Centrale stessa.
    Certo di avere risposte concrete in merito, si ringrazia per l’attenzione e si porgono distinti saluti.

    Breno, 18.10.07 LEGAMBIENTE
    CIRCOLO DI VALLE CAMONICA
    Il presidente
    Prof. Guido Cenini

    LEGAMBIENTE - CIRCOLO DI VALLE CAMONICA Via Milano 7 - 25043 Breno (BS)

martedì 23 ottobre 2007

Un piede in due scarpe

Riguardo alla movimentata Questione Rifiuti in quel di Sellero, la Lega Nord ha dichiarato che "da sempre è stata chiara la posizione del Movimento nei confronti dell’utilizzo dei rifiuti come possibile fonte di energia: pieno sostegno a questo tipo di recupero energetico ed alla concezione del rifiuto come ricchezza ed opportunità economicamente vantaggiosa, sempre, comunque e soprattutto nel rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini."

Beh, se non ci fossero ricadute sulla salute e l'ambiente non staremmo nemmeno qua a perdere tempo: un bel falò ed il problema rifiuti sarebbe bello e che risolto!
Però esiste un Decreto Legislativo che classifica gli inceneritori come "industrie insalubri di prima classe", particolarmente nocive e che non potrebbero esistere, se non con speciali accorgimenti, in prossimità di centri abitati. E lo dicono anche i medici: "dove c'è un inceneritore aumenta il rischio di cancro" come riportato tanto per fare un esempio nel sito seguente

Cari Leghisti, la salute è anche vostra! Altrimenti è come dire "siamo favorevoli alla guerra purchè non ci siano morti"...

lunedì 22 ottobre 2007

Caccia all'errore!

Ma... è andata esattamente così? Nell'articolo che segue, Giampiero Bressanelli, presidente della TSN, commette delle "piccole" sviste? Qualcuno vuole aiutarlo a ricordare meglio? Parte la caccia all'errore: tu quanti ne vedi?
A seconda di quante sviste riesci a trovare, ecco la nostra opinione sul tuo conto:
0 sviste: ciao, da quanto abiti in Nuova Zelanda?
1-2 sviste: dai, togliti le fette di salame dagli occhi e cerca meglio
3-5 sviste: bene, i tuoi neuroni hanno conservato un minimo di senso critico
più di 5 sviste: ottimo, manda il curriculum alla TSN!
Se vuoi, segnala le sviste nei commenti.
Ecco l'articolo:
Tutto è cominciato con un incendio. La centrale di Sellero (Brescia) è abbarbicata sul monte, sotto il paese. “Nel 1997 andò a fuoco la montagna, e dovemmo affrontare il problema di come gestire tronchi e legna anneriti e non più utilizzabili”. Giampiero Bressanelli, presidente (non stipendiato) di Tsn (Teleriscaldamento Sellero Novelle srl) allora era sindaco del paese. Oggi è assessore: “Da quell’episodio nacque l’idea di fare una centrale di teleriscaldamento a legna per riscaldare le case e l’acqua, e che producesse anche elettricità. Non fu facile convincere la popolazione (1.500 abitanti), anche perché nello stesso periodo stava arrivando il metano, e si dovette scegliere l’uno o l’altro. Organizzammo anche dei pullman per portare la gente a vedere centrali simili”. L’impianto è stato inaugurato nel 2004. Allora la proprietà era per il 51% del Comune: oggi la percentuale è scesa all’11%, ma le cariche sono ancora decise dalla giunta. Esempio positivo dell’utilizzo delle biomasse, oggi la centrale serve 400 utenze dei Comuni di Sellero, Novelle e Cedegolo per il riscaldamento e l’acqua calda, attraverso una rete di 18 chilometri. Gli abitanti fecero la scelta giusta: rispetto al metano il risparmio è del 15% (il 60% rispetto al gasolio) senza contare che la manutenzione di tutti gli impianti (scambiatori domestici compresi) è a carico della società. In più l’inquinamento è ridotto (il legno è pur sempre una fonte rinnovabile) e c’è un solo camino in paese: quello della centrale, filtrato e monitorato 24 ore su 24. La centrale produce anche elettricità, in misura maggiore quando riscaldare le case non serve, ottimizzando l’efficienza, per 15 mila megawattora l’anno. Da questa produzione viene gran parte del fatturato. Per fare tutto questo, brucia ogni giorno 800 quintali di “cippato” (legno sminuzzato) tutto proveniente dalla zona (tre camion al giorno), il che ha creato anche un mercato degli scarti del legno piuttosto florido.
L'articolo è tratto da:

giovedì 18 ottobre 2007

Ma che strana Filiera del Legno!

Vedendo gli ultimi sviluppi, viene da chiedersi se la questione rifiuti in quel di Sellero sia gestita nell’interesse comune o, senza troppi scrupoli, meramente per interessi politico-economici e senza star troppo a preoccuparsi delle possibili conseguenze per la salute e l’ambiente. La risposta a tale domanda pare ben delineata purtroppo per Sellero ed anche per il resto della Valle. Ed i nostri politici se ne guardano bene da esprimere le loro opinioni in proposito.
In sintesi il punto della situazione: la Legno Energia ha ottenuto il permesso per la messa in rimessa di rifiuti. Tali rifiuti, una volta trattati, saranno passati alla TSN per il loro incenerimento: la TSN sta procedendo con le richieste per potersi convertire dalla combustione di biomasse vergini verso un vero e proprio inceneritore, a due passi da centri abitati, dal fiume Oglio e dal Parco dell’Adamello. Tutto questo è velato nell’ambito dell’ambigua Filiera del Legno, ma a quanto pare non di solo legno si tratta. Ed ovviamente tutto sta avvenendo col supporto dei politici locali, forse accecati dal business previsto e senza una corretta informazione verso la popolazione che sarebbe dovuta perlomeno dal punto di vista morale. Prima di procedere, la TSN è in attesa del parere della Comunità Montana e dei comuni limitrofi. E qua emergono particolari di cui i nostri rappresentanti dovrebbero come minimo vergognarsi, se solo avessero quel minimo di dignità che non dimostrano.
Giampiero Bressanelli, presidente sia della Legno Energia che della TSN, ha prodotto i documenti per la richiesta dei pareri dimenticandosi, guarda caso, di allegare i dettagli relativi alle emissioni. La mancanza di tali dati, con un minimo di buon senso, non permetterebbe nessun parere sensato e lo rinvierebbe in attesa di maggior documentazione.
E invece no! Alessandro Bonomelli (Presidente della Comunità Montana), Ezio Laini (Sindaco di Sellero) e Bernardo Mascherpa (Responsabile del Servizio di Paisco Loveno) hanno già dato parere favorevole. Ma stiamo scherzando!? Parere favorevole ad un inceneritore senza esserci documentati sulle emissioni è sintomo come minimo di incompetenza, ignoranza o cattiva gestione! Ci pare che si stia un tantino esagerando! Davvero volete convincerci che vada tutto bene così?
Bonomelli inoltre dichiara che la centrale TSN “non ricade all’interno dell’area interessata dal Parco dell’Adamello e non insiste in area soggetta a vincolo idrogeologico”. Caro Alessandro Bonomelli, sarà pur anche tutto vero, ma sei pregato di verificare sui mappali o semplicemente di buttare un occhio quando passi in zona per riscontrare quanto dista il previsto inceneritore dall’Oglio e dal Parco.
La Provincia, in attesa dei pareri di Berzo Demo, Capodiponte, Cedegolo e Paspardo, ha sospeso la decisione in attesa di maggiori dettagli sulle emissioni. Speriamo che qualcuno abbia ancora un minimo di buon senso e perlomeno si informi prima di decidere sulla pelle di tutti.
Cari Giampiero Bressanelli, Alessandro Bonomelli, Ezio Laini e Bernardo Mascherpa, forse oltre alla dignità state perdendo anche la memoria: vi ricordiamo che il vostro incarico comporta certe responsabilità verso la popolazione ed il territorio. Cari Giampiero Bressanelli, Alessandro Bonomelli, Ezio Laini e Bernardo Mascherpa, il 10 settembre 2007, in vista dell’installazione di nuovi termovalorizzatori in Emilia Romagna, la Federazione dei Medici della Regione dichiara “che intende rispettare il proprio Codice Deontologico e si fa dunque carico di invitare gli organi politici preposti a tenere conto delle forti preoccupazioni insorte a proposito del supposto eventuale impatto negativo sulla salute delle popolazioni residenti a causa dell’immissione nell’aria di fumi derivanti dall’incenerimento dei rifiuti urbani.” Cari Giampiero Bressanelli, Alessandro Bonomelli, Ezio Laini e Bernardo Mascherpa, siete certi che noi in Valle siamo immuni alle emissioni previste?
La Valle è già abbondantemente violentata, forse non è il caso di infierire.

lunedì 15 ottobre 2007

Lettera aperta al Sindaco ed ai Consiglieri

Caro Ezio e cari consiglieri,
come vi sarà giunta voce, noi di AttivaMente siamo preoccupati su quanto da tempo sta accadendo nel paesello.
Qualcuno dice che ci stiamo muovendo solo per scopi politici. Beh, in effetti è vero, ci avete scoperto: visto che chi di dovere non se ne interessa, noi siamo per il Partito della SALUTE e dell’AMBIENTE. Insomma, non ce ne frega assolutamente di voti e soldi, altri interesse ci stanno a cuore!
Qualcuno dice che siamo capaci solo di criticare, può essere vero o forse no: ma cosa volete, gli APPLAUSI? sta di fatto che qua stiamo andando oltre il limite della decenza!
In un vecchio consiglio comunale, Ezio, hai dichiarato che, prima di bruciare rifiuti a Sellero, avresti indetto un referendum. Che stai aspettando? hai la memoria corta?
Ovviamente i selleresi non sono stati né informati né interpellati per tempo sulla questione. Ed anche i paesi limitrofi, indubbiamente interessati dalle emissioni, sono stati tenuti all’oscuro. Solo in pochi adepti potevano sapere del grande segreto di Pulcinella: trasformare Sellero nella pattumiera della Val Camonica. Il comune di Sellero, in data 24 aprile 2007, aveva prodotto una nota dando parere favorevole alla richiesta della Legno Energia per il trattamento di rifiuti. Anche in questo caso ci si dimentica però di informare i cittadini. Ma i nostri consiglieri, eletti con il dovere di gestire il bene comune, che posizione hanno? Sono favorevoli? Sono contrari? Perché non ce lo dicono? Perché non ci informano? Anche loro sono stati messi di fronte al fatto compiuto? La colpa in questo caso è comunque sempre rilevante: era loro dovere informarsi, chiedere, approfondire, altrimenti che stanno lì a fare? Che consiglieri sono? Facciamo sempre finta di nulla? Lasciamo sempre fare? Svegliaaa!!!
Forse illudendoci, ci piacerebbe avere delle risposte e non ascoltare il solito silenzio.
Cari Ezio e consiglieri, aprite gli occhi: ma non vi vergognate? Non ritenete importante per lo meno informarci su quello che sta succedendo?Ezio, tu che sei il Sindaco, tu che sei il responsabile dell’ambiente e del territorio, tu che partecipi ai consigli della TSN, tu che sei dipendente della FEN Energia, ma è mai possibile che non sappia nulla della questione? Che non hai un’opinione tua? Che non hai sentito il dovere di Sindaco e di uomo di informare su quanto bolle in pentola? Sei troppo debole e legato per muoverti, per reagire? Perché non richiedi quanto meno la verifica dell’impatto ambientale? Ma non pensi mai al futuro di tua figlia? E’ quello che si prospetta quello che le auguri? Non te ne frega niente dell’aumento dei casi di tumore sul territorio? Con che coraggio puoi ancora guardare negli occhi i tuoi paesani? Non pensi mai che stiamo superando il limite? Non hai un minimo di dignità per dire “NO!”? Non hai un minimo di dignità per dire “Adesso Basta!”?


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E se vi siete detti
Non sta succedendo niente…
Anche se voi vi credete assolti
Siete lo stesso coinvolti
(Canzone del maggio, Fabrizio de André, 1973)

http://www.box.net/shared/aj93234k4i

Paese che vive o paese che muore?

Ambrogio Lorenzetti, La città ideale: il buongoverno


È la domanda proposta per stimolare alla riflessione e al dialogo gli abitanti di Sellero/Novelle.
Dal canto nostro possiamo osservare che i paesi vitali sono luoghi in cui:
· Per strada vedi persone che si recano qui e la per le attività quotidiane trovando nel proprio paese la risposta alle loro esigenze e gli spazi per muoversi
· Agli abitanti sono proposti molteplici momenti di aggregazione, di incontro e di dialogo su argomenti vari (non solo calcio per intenderci)
· Gli abitanti possono usufruire di tanti servizi
· Agli abitanti vengono proposti stimoli formativi, sociali e mentali
· Gli abitanti possono accedere a negozi di vario tipo (mercerie, macellerie, abiti, pelletterie etc)
· I servizi socio-sanitari sono a disposizione di tutti
In un paese che muore invece:
· Le persone per strada sono poche
· Alle persone vengono proposte sempre le solite cose (soggiorni climatici, gitarelle etc.)
· Gli abitanti per usufruire di servizi (anche i più semplici) devono sempre ricorrere ad auto, pulmini etc.
·
ArtisticaMente: Ambrogio Lorenzetti, La città ideale: il buongovernoNon esistono proposte con stimoli formativi, sociali e mentali
· La presenza di negozi è limitata
· I servizi sociali sono dispensati solo ad alcune persone
Nei paesi di Sellero e Novelle:
· Le persone per strada sono poche
· Alle persone vengono proposte sempre le solite cose (soggiorni climatici, gitarelle etc.)
· Gli abitanti per usufruire di servizi, anche per un prelievo bancomat, (forse gli unici paesi in vallecamonica a non averne sono Sellero e Novelle) devono sempre ricorrere ad auto, pulmini etc (treno escluso ovviamente perché per poterlo utilizzare devi saperlo già dal giorno precedente al possibile utilizzo e prenotare la fermata altrimenti fischi tu e non il treno)
· Rare son le proposte con stimoli formativi, sociali e mentali
· Pochi sono i negozi presenti e, come se non bastasse, si tenta di insediarne uno che altro non sarebbe che la ripetizione di quelli presenti in paese. Ricordiamo che anche l’andare a prendere il pane nei piccoli negozi è un momento di aggregazione e che, col rischio che anche questi chiudano, le persone del centro storico non avranno più motivi per uscire di casa ed incontrarsi. Anche il dispensario ha preso il volo per la Scianica, ma un conto è l’andare di persona, a piedi, nel proprio paese, chiedendo anche consigli al Farmacista e un conto è affidare le ricette ad una cassetta anonima per avere poi i pacchetti di farmaci da persone che hanno fretta di fare il giro perché devono portare a termine anche altre attività (speriamo che almeno la privacy sia garantita). Riteniamo inoltre che, se i negozi sono gestiti da società, i soldi ricavati non sono investiti nei paesi, mentre se sono gestiti dai singoli i soldi possono essere investiti sul posto (es: per costruirsi la casa) procurando così lavoro a catena a chi vende mobili, serramenti, cemento etc.)
· Dopo le grandi opere non è forse utile eseguire un “ripristino ambientale” facendo le piccole cose che potrebbero rendere più vivibili i nostri paesi?
· Esistono tratti di strada con marciapiedi che permettano ai cittadini di fare delle passeggiate senza rischiare di essere investiti dalle auto? Anche qui ci si potrebbe incontrare non vi pare?
· La dignità individuale dei cittadini è rispettata anche con questi accorgimenti che permettono momenti di incontro e confronto tra le persone.

C'è Qualcuno?


Questa è la storia di quattro persone di nome: Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno.
C’era un lavoro importante da fare e Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto.
Ciascuno avrebbe potuto farlo, ma Nessuno lo fece.
Finì che Ciascuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ognuno avrebbe potuto fare.
C’è qualcuno?

Dovendo pensare ad un probabile futuro che possa essere ancora fruibile decentemente per l’intera società, dovremo di conseguenza investire e responsabilizzare noi stessi correttamente e continuamente, seguendo semplici regole che ci appartengono geneticamente ma, che purtroppo, tendiamo sempre più frequentemente a dimenticare. Per sfuggire a questa dannosa amnesia collettiva l’antidoto è amore vero verso sé e verso gli altri e sentito, profondo, rigoroso RISPETTO nei confronti dell’intero creato.
Nel nostro piccolo comune la direzione intrapresa riguardo alla tutela dell’ambiente, vorremmo si rafforzasse incessantemente. Per ogni singolo cittadino l’ambizione primaria speriamo possa divenire l’esser tutelati e rassicurati con un costante e attento impegno, anche nella ricerca d’energie alternative per risparmiare e migliorare la salute della terra, garantendo un futuro ad essa e conseguentemente a tutti gli esseri che la popolano, come ad esempio soluzioni alternative di minor impatto ambientale dedicandosi seriamente con assiduità e costanza all’approfondimento di temi riguardanti la produzione, il recupero, il riciclo, la trasformazione e l’eventuale utilizzo produttivo di quanto quotidianamente è scartato.

L’uomo deve re-imparare a rispettare l’ambiente e più di ogni altra cosa ad avere più cura di sé. Salvaguardare la propria salute è l’obiettivo primario per tutti noi e chi ci governa ha l’obbligo di dare assoluta priorità a questo scopo. Dedichiamoci con passione e forza quindi alla lotta contro chi avvelena l’ambiente per logica di puro profitto, riconduciamo questi poveri esseri alla ricerca dell’umanità perduta, ne abbiamo la facoltà e il diritto, dovere. La forza sta nell’unione, nel dialogo,nella collaborazione. Ogni singolo individuo è unico, enorme il potenziale che gli appartiene e inimmaginabile la sinergia che si otterrebbe offrendo un po’ del proprio tempo operando nel settore che più piace in cui si eccelle, così da poter ottenere ottimi risultati senza sforzo alcuno per il bene COMUNE e la meravigliosa sensazione/scoperta del proprio, smisurato valore. Ognuno partecipe attento all’andamento e alla qualità di vita del proprio territorio, Qualcuno disposto a informare con sollecitudine, Ciascuno curioso e desideroso di verifiche ed approfondimenti, di graditi e preziosi suggerimenti tesi al probabile miglioramento e Nessuno, mai più Nessuno escluso, emarginato, sfavorito. L’associazione AttivaMente crede molto nell’umanità e nello spirito solidale che anima i propri concittadini e che in svariate occasioni è stato ampiamente dimostrato, il nostro desiderio è quello di approfondire e conoscere per una migliore e più proficua collaborazione con chiunque sia animato dagli stessi onesti e sinceri propositi.
Desideriamo impegnarci tenacemente nella tutela del territorio per una EFFETTIVA garanzia di un SEMPLICE E SANO VIVERE QUOTIDIANO.

giovedì 4 ottobre 2007

dal cippato ai rifiuti

Sellero, pattumiera della Valle


E’ da tempo deciso: il futuro di Sellero è nei RIFIUTI: Il vantaggio economico è indiscutibile (e riservato ai soliti eletti), l’impatto ambientale e le conseguenze saranno invece gratuiti per tutti quanti e per gli anni a venire!
Ma veniamo ai fatti. La Legno Energia srl, in Scianica, presieduta da Giampiero Bressanelli, è stata autorizzata dalla Provincia in data 30/04/07 per “attività di messa in riserva (R13) di rifiuti non pericolosi a base vegetale”. Sottolineiamo che rifiuti non pericolosi non significa affatto che il processo di trattamento non possa essere invece pericoloso.
Tecnicamente, la messa in riserva indica le seguenti attività:

· R1: Utilizzazione principale come combustibile o altro mezzo per produrre energia (Recupero di energia)
· R2: Rigenerazione/recupero solventi
· R3: Riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese le operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche). Produzione compost di qualità (Produzione di ACT). Compostaggio verde (Produzione di ACV). Digestione anaerobica di qualità. Selezione/Recupero pneumatici. Selezione/Recupero plastica. Selezione/Recupero legno. Selezione/Recupero carta. Selezione/Recupero più frazioni. Produzione di CDR
· R4: Riciclo/recupero dei metalli o dei composti metallici. Rottamazione. Frantumazione. Selezione/Recupero metalli. Selezione/Recupero RAEE.
· R5: Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche. Frantumazione di inerti. Selezione/Recupero vetro
· R6: Rigenerazione degli acidi e delle basi
· R7: Recupero dei prodotti che servono a captare gli inquinanti
· R8: Recupero dei prodotti provenienti dai catalizzatori
· R9: Rigenerazione e altri reimpieghi degli oli
· R10: Spandimento sul suolo a beneficio dell' agricoltura o dell'ecologia. Spandimento fanghi. Spandimento. Recupero morfologico-ambientale
· R11: Utilizzazione di rifiuti ottenuti da una delle operazioni indicate da R1 a R10
· R12 Scambio di rifiuti per sottoporli ad una delle operazioni indicate da R1 a R11. Miscelazione. Stoccaggio con infustamento e/o riduzione volumetrica.
· R13: Messa in riserva di rifiuti per sottoporli ad una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti). Stoccaggio
Come si nota, nell’ambito R13 rientra tutto quanto elencato nei punti precedenti dando la possibilità di spaziare nell’”oscuro” mondo dei rifiuti.
Preoccupante è come il trattamento dei rifiuti avverrà a due passi da abitazioni ed esercizi pubblici. Inoltre questo tipo di impianti “non deve essere ubicato in aree esondabili, instabili e alluvionabili”: qua siamo a due passi dal fiume Oglio…
L’unico limite, presente nell’autorizzazione, è che si faccia riferimento a rifiuti “a base vegetale”, ma non può essere sufficiente per tranquillizzarci. Ma vediamo il perché.
Il processo di trattamento dei rifiuti della Legno Energia sarà il seguente:
· Accumulo rifiuti in ingresso;
· Vagliatura/riduzione volumetrica;
· Accumulo del prodotto finito.

A parte le emissioni “passive” durante le fasi di accumulo dei rifiuti in ingresso e del prodotto in uscita, la riduzione volumetrica tramite un impianto di triturazione comporterà delle emissioni di polveri pericolose.
I rifiuti che potranno essere trattati dalla Legno Energia sono i seguenti:
· Scarti di tessuti vegetali
· Rifiuti di silvicultura
· Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione
· Scarti di corteccia e sughero
· Segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce 030104*
· Scarti di corteccia e legno
· Imballaggi in legno
· Legno
· Rifiuti non specificati altrimenti
· Scarti della separazione meccanica nella produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone
· Scarti di fibre e fanghi contenenti fibre riempitivi e prodotti di rivestimento generati dai processi di separazione meccanica
· Rifiuti da fibre tessili grezze (non trattati)
· Legno diverso da quello di cui alla voce 200137*
Il quantitativo massimo di rifiuti sottoposti ad operazioni di messa in riserva è pari a 9000 mc. La potenzialità massima annua dell’impianto per la movimentazione è pari a 30.000 t (47.000 mc) .

Appare evidente come la parola “legno” della Legno Energia sia forzata in modo allarmante. Quello che va inoltre sottolineato è come, nell’autorizzazione, siano previsti valori limite da rispettare per Ceneri, Cloro, Zolfo, Piombo, Cromo, Rame, Manganese, Zinco, Nichel, Cadmio, Mercurio, Resine, Impregnanti, Additivi vari ed altro… insomma tutta una serie di sostanze che devono essere tenute sotto controllo perché particolarmente tossiche e cancerogene e che, inoltre, dopo combustione, possono dare forma a diossine e furani, particolarmente nocivi per la salute e l’ambiente. I metalli pesanti presenti nei rifiuti, le polveri sottili che si possono formare nel trattamento, l’eventualità di creazione di diossina durante la combustione, il mercurio ed altro sono elementi che non ci possono lasciare indifferenti!
Una piccola dimenticanza: l’autorizzazione prevede il controllo delle emissioni in aria, ma delle possibili emissioni in acqua e terreno non ce ne curiamo?
La Legno Energia passerà il prodotto alla TSN (anch’essa presieduta da Giampiero Bressanelli) per il successivo incenerimento. E infatti in data 26/06/07 la TSN ha richiesto presso la Provincia l’autorizzazione per passare dalla combustione della sola biomassa vergine alla parte biodegradabile dei rifiuti urbani ed industriali, quindi al prodotto della Legno Energia, ma non limitatamente ad esso…
Ovviamente i selleresi non sono stati né informati né interpellati sulla questione. Ed anche i paesi limitrofi, indubbiamente interessati dalle emissioni, ne sono probabilmente all’oscuro. Solo in pochi adepti potevano sapere del grande segreto, ormai solo un segreto di Pulcinella: trasformare Sellero nella pattumiera della Val Camonica. Il comune di Sellero, in data 24/04/07, aveva prodotto una nota dando parere favorevole alla richiesta della Legno Energia. Anche in questo caso ci si dimentica però di informare i cittadini.

Gli abitanti non hanno il bisogno di essere informati sulle scelte politiche e di mercato, ma il diritto di esserlo sulle questioni tecniche e sull’impatto ambientale si, questo si! “Ma certo, tranquilli, non allarmatevi, noi non inquiniamo! Non c’è nessun pericolo! E’ tutto sotto controllo! Sono solo i soliti inutili allarmismi!” Questa è la solita storia, trita e ritrita, il problema è che spesso ci si rende conto troppo tardi degli errori e non serve andare troppo lontano o troppo indietro nel tempo per trovare fossi pieni del senno di poi.
La risposta della Provincia alla TSN però, prima di poter eventualmente procedere, è stata quella di informare e sentire il parere anche dei comuni limitrofi (Capodiponte, Paspardo, Cedegolo, Berzo Demo, Paisco Loveno) e la Comunità Montana. Vedremo come si pronunceranno i nostri vicini…

Riassumiamo la situazione:
La Legno Energia ha ottenuto l’autorizzazione dalla Provincia per la messa in rimessa per il trattamento di rifiuti, con parere favorevole da parte del Comune di Sellero.
Il prodotto della Legno Energia, come da richiesta in Provincia, dovrebbe essere combusto dalla TSN.
Per tale autorizzazione serve però, fra l’altro, il parere di Capodiponte, Paspardo, Cedegolo, Berzo Demo e Paisco Loveno.
Della questione i cittadini di Sellero-Novelle non sono stati informati (chissà se almeno i consiglieri ne sono a conoscenza…) mettendoli di fronte, come da consuetudine, ai fatti compiuti.
In attesa dei pareri dei comuni limitrofi, auspichiamo che almeno i nostri vicini siano informati sull’impatto ambientale e sulle possibili conseguenze e rischi per salute ed ambiente.
(A breve seguiranno maggiori dettagli…)

http://www.box.net/shared/2aklpzzjpk

lunedì 10 settembre 2007

La coerenza, questa sconosciuta

L’ipocrosia che si toglie la maschera, Villa Contarini (VE)

CoerenteMente
La coerenza, questa sconosciuta
ovvero fra le righe di recenti dichiarazioni

(*) ”Bressanelli rassicura: la centrale a biomasse di Sellero brucia solo legno”, Gian Mario Martinazzoli, Giornale di Brescia, 27 luglio 2007, pag.21.

Bressanelli Giampiero, Presidente della TSN, afferma nel titolo dell’articolo(*) che “la centrale a biomasse di Sellero brucia solo legno” rassicurando quanti si erano preoccupati per le voci sulla possibile conversione a Cdr (ovvero, Combustibile Da Rifiuti). Bene! Allora le voci o erano infondate (meglio così!) o perlomeno sono rientrate! Molto bene!
Ma subito dopo lo stesso Giampiero afferma “la centrale viene alimentata principalmente a legna” e passiamo da un “solo legno” ad un “principalmente a legna” non chiarendo quanto altro venga effettivamente bruciato. Quindi bene, ma forse un po’ meno bene… ma sarà solamente una banale svista.
Ed ecco che Giampiero incalza con “Possiamo bruciare solo biomassa vergine”. Quindi siamo già passati da “solo legno”, a “principalmente legna” ed ora a “biomassa vergine”. Ma biomassa non è equivalente a legna. Per chiarezza va riportato che “le fonti di energia da biomassa sono costituite dalle sostanze di origine animale e vegetale, non fossili, che possono essere usate come combustibile per la produzione di energia. Alcune fonti come la legna non necessitano di subire trattamenti, altre, come gli scarti vegetali o i rifiuti urbani, devono essere processate in un digestore”. Benino, o forse è più appropriato dire: maluccio!
Ma credete che il nostro Giampiero si fermi qua? Ma no, non sia mai! Giampiero afferma: “non abbiamo nessuna intenzione di perdere un milione e 800mila euro di contributo annuo andando al di là di quanto prevede il protocollo che abbiamo sottoscritto impegnandoci a rispettarlo in tutto per altri diciannove anni ancora” salvo prontamente smentirsi nel riconoscere che “è in corso la domanda alla Provincia per poter bruciare rifiuti non pericolosi da biomassa”. Altro doveroso riassunto delle affermazioni contenute in un articolo di poche righe: si passa dal “solo legno”, al “principalmente legna”, al “biomassa vergine” ed infine al “rifiuti non pericolosi da biomassa”. E sinceramente speriamo ci si fermi qua! Comunque, come affermato, ci si sta muovendo per poter bruciare anche “legno” trattato. Il legno può essere trattato meccanicamente (ma nel caso non si richiederebbe nessuna domanda in Provincia) oppure tramite processi differenti. Tanto per fare un esempio, il legno può essere trattato con colle, solventi, vernici, impregnanti ed altre sostanze chimiche o plastiche, in quantità non controllabili. Ad esempio i citati “bancali” sono trattati con aggiunta di additivi chimici.
Inoltre, senza voler trarre nessuna conclusione va ricordato come, da normativa, nei rifiuti non pericolosi da biomassa rientri anche il Cdr. Quindi molto male, siamo al punto di partenza!
Una domanda: quanti cittadini sono stati informati e portati a conoscenza ed hanno visionato il protocollo sottoscritto dalla TSN e la domanda in Provincia?
Insomma: tante rassicurazioni, poca chiarezza e nessuna coerenza!

Centri Diurni Anziani

InformAttivaMente
Centri Diurni Anziani

Finalità:
- offrire un punto di riferimento capace di fornire prestazioni assistenziali, relazionali e sanitarie alle persone anziane in situazione di non autonomia o di parziale non autosufficienza che non possono più essere interamente seguite dal nucleo familiare o dai servizi domiciliari (se esistenti) ma per le quali risulta improprio/prematuro il ricovero in strutture ospedaliere o residenziali;
- mantenere o migliorare il livello dell’autonomia e della qualità di vita delle persone anziane attraverso prestazioni integrate a carattere assistenziale e sanitario;
- fornire un supporto concreto ai nuclei familiari dove c’è la presenza di una persona anziana con bisogni assistenziali;
- stimolare la collaborazione tra sinergie tra gli enti e gli organismi no profit presenti sul territorio nell’ottica di offrire una risposta integrata ai bisogni della popolazione anziana;
- recuperare e rendere fruibile per uno scopo di particolare rilevanza sociale il patrimonio immobiliare di cui siano proprietari enti pubblici, enti senza fine di lucro e cooperative sociali;

Necessità:
- immobili adeguati e accessibili;
- personale informato e qualificato;
- aiuto e collaborazione da parte delle istituzioni.

IN AIUTO AGLI ANZIANI A CASA
Il desiderio di chi è anziano è di rimanere nella sua casa; gli anziani vivono, guariscono, reagiscono meglio alla malattia, all’invalidità (nei casi più difficili) nella loro casa. Invece si assiste a un repertino peggioramento sia fisico che mentale se costretti a ricoveri in strutture.
Difficilmente riescono a sopportare il distacco dal proprio ambiente familiare, dagli oggetti e dai ricordi che li collegano a tutta la loro vita.
Un servizio agli anziani servirebbe e salvaguardare i loro diritti mantenendo integra la loro personalità.
Per molti anziani la loro non autosufficienza arriva repentina ed è difficile organizzare la vita facendo fronte alle loro nuove esigenze; anche le famiglie che si trovano impreparate si trovano sole senza nessun aiuto o consiglio, e si vedono costrette come unica soluzione al ricorrere a strutture organizzate in merito, non sentendo la volontà dell’anziano di restare a casa loro.
Si propone di rispondere ai problemi di anziani che, per l’età avanzata, il ridotto grado di autonomia, la presenza di patologie, gli sfratti, i conflitti familiari e la poca stabilità economica son mancati.
La carenza di servizi operanti sul territorio, quali l’assistenza domiciliare e le ridotte risorse sociali ed economiche di molti anziani rendono spesso difficile la permanenza nella loro casa e si vede sopraggiungere la non autosufficienza fisica e mentale.
Un obiettivo principale dovrebbe essere aiutarli a restare nel loro ambiente, attraverso programmi personalizzati che mettano in comunicazione tutte le risorse sociali, fisiche ed economiche utilizzate a vantaggio del singolo anziano, realizzando così con una concreta sinergia un alternativa al ricovero.
Spesso è proprio la mancanza di prospettive diverse, di informazione, di coordinamento oppure l’assenza di uno sforzo diretto e voluto ad attivare le risorse esistenti.
Per questo è essenziale il riferimento per l’anziano e la sua famiglia a cui rivolgersi per chiedere indicazioni e consigli.

ASSISTENZA DOMICILIARE
Un impegno potrebbe essere l’assistenza domiciliare per migliorare complessivamente la qualità della vita e per contrastare i ricorsi alle istituzioni.
Nelle visite a domicilio, più o meno frequenti a secondo del bisogno, si aiuta l’anziano nei problemi della vita quotidiana, nella cura della persona e nel mantenimento significativo delle relazioni sociali e affettive.
E’ chiaro che questo vuol dire innanzi tutto intervenire per rispondere ai bisogni primari, quelli legati alla stessa sopravvivenza. Priorità è la cura della persona, il controllo dello stato di salute. L’attenzione alla salute è tesa a prevenire l’invalidità e la non autosufficienza, ad evitare l’aggravarsi della malattia e a promuovere il benessere fisico, psichico e sociale degli anziani.
Servizi potrebbero essere:
- misurazione della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca, della temperatura corporea;
- controllo glicemico;
- controllo e somministrazione delle terapie;
- controllo della dieta alimentare;
- prevenzione delle piaghe (nei casi più particolari);
- corretto posizionamento e recupero delle funzionalità degli arti nei malati costretti a letto;
- mobilizzazione dei malati costretti a letto;
- igiene personale e cura della persona;
-
sostegno nelle attività della vita quotidiana (vestirsi, cucinare, alzarsi, comunicare);
- contatti con il medico di base, con gli specialisti, con i medici ospedalieri;
- cura dell’abitazione;
- disbrigo di pratiche amministrative;
- accompagnamento al ritiro della pensione;
- contatti con parenti, amici, vicini.

Le cure domiciliari si potrebbero definire come una modalità di assistenza sanitaria e sociale erogata a domicilio del paziente in modo continuo ed integrato, inserendo in modo integrato e continuo le cure dei medici e di altri specialisti.
L’assistenza infermieristica domiciliare può essere di natura tecnica (preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa), relazionale, educativa.
Le cure domiciliari attualmente presenti sono:
- S.I.D: servizio infermieristico domiciliare;

- A.D.I : assistenza domiciliare integrata (visite del medico di famiglia-assistenza infermieristica- assistenza alla persona- ausili-farmaci- materiale di medicazione-trasporto);
- A.D.I – U.O.C.P. ADI con unità operative di cure palliative;
- A.D.P: assistenza domiciliare programmata;
- LUNGA ASSISTENZA: assistenza lunga durata e bassa intesità;

Per usufruire dell’assistenza domiciliare è necessario rivolgersi al proprio medico di famiglia o ai servizi distrettuali di cure domiciliari.
Inoltre i Comuni sono convenzionati con le Comunità Montane per i servizi sociali che forniscono assistenza in base alle persone e viene chiamata S.A.D. (Servizio Assistenza Domiciliare).

http://www.box.net/shared/67bag5dzni

giovedì 16 agosto 2007

Novelle, paese di serie “C”?








Un titolo indubbiamente un po’ provocatorio ma che, a ben vedere non è troppo lontano dalla realtà. Per rendersene conto basta volersi fare una passeggiata nel Paese, e il risultato, per chi non mette occhiali troppo scuri dell’opportunismo o del pressappochismo, non può che essere così. Allora alcune domande è lecito porsele:
1) perché questa situazione?
2) è possibile fare qualcosa per rimediare? Se è possibile, cosa, come e quando?
Dopo quest’introduzione è tuttavia necessario “provare” ciò che si afferma, considerato il fatto che la realtà è, in definitiva, la verità. Davanti ad una fotografia che testimonia la situazione del momento, sostenere il contrario non solo è arduo, ma è da sciocchi. Per cui adesso dimostreremo, appunto con delle foto, la realtà della viabilità novellese.

LA VIABILITA’ IN NOVELLE

Le prime due fotografie, come si può constatare, presentano la via in uno stato non certo edificante per essere posta, tra l’altro, nel centro storico del Paese. Il bitume è ormai destinato a staccarsi, e buche si fanno sempre più larghe, mettendo così in pericolo quelle persone, soprattutto anziane, che si trovano a transitare. La pulizia della via è quasi assente. Una via che meriterebbe un diverso trattamento.
La terza fotografia testimonia una situazione di viabilità difficoltosa. Ci risulta che tempo addietro il proprietario era stato invitato a lasciare libera l’area in quanto si doveva provvedere a sistemare la via. Sono passati anni e tutto è come, anzi peggio, di prima. Almeno prima chi lo utilizzava lo teneva pulito, ora è incolto e lasciato all’incuria. Nelle case poste sopra la via, vi abitano famiglie, tra cui anche persone anziane, gli Amministratori non hanno mai pensato che in caso di un’urgenza, dovuta ad un malore o a calamità naturale, un’autolettiga o altro mezzo di soccorso forse sarebbe impossibilitato a transitarvi, o comunque dovrebbe fare diverse manovre prima di riuscire a salire?
Non è forse vero che in quei momenti la celerità è quanto mai necessaria, e che ogni minuto perso può risultare dannoso?

Qualcuno dirà che mancano i fondi, ma questa è una tipica risposta di comodo, infatti quando qualcosa interessa davvero, i soldi vengono trovati; probabilmente è questione di priorità.
Eccone pronta un’altra a far mostra di se. Questa via era stata manomessa per eseguire i lavori di allacciamento del teleriscaldamento. Poi, una volta terminati, la via è stata risistemata in modo un po’ grossolano, ed ora le magagne si fanno sempre più evidenti. Considerato che è una via percorsa in quanto vi sono abitazioni con gente che vi abita, perché la si lascia all’incuria? A questo punto sorge un’altra domanda, come mai le strade di Sellero sono invece lastricate e ben rifinite come si conviene? Non era proprio possibile sistemare una strada in Sellero e una in Novelle? Che davvero Novelle sia un Paese di serie “C”?

L’ultima fotografia si commenta da sola, è persino difficile trovare l’aggettivo giusto per definirla. Questa via Valle, in pieno Centro Storico la dice lunga sulla considerazione che i Nostri Amministratori hanno di Novelle, che è parte del Comune di Sellero pur essendo frazione, ma che evidentemente è, per alcuni di loro, come Cenerentola.
FINE PRIMA PARTE

Si perché la storia non finisce qui: seguiranno altre fotografie e altri commenti per mettere sotto gli occhi di tutti la situazione (in realtà non troppo rosea nemmeno in alcuni tratti in quel di Sellero e della Scianica…).

Se nel frattempo qualcosa si muove in proposito, molto bene, in fondo lo scopo dell’Associazione è proprio quello di evidenziare e sollecitare una soluzione dei problemi.

venerdì 22 giugno 2007

AttivaMente... ma perchè?

Il Seminatore, Van Gogh (1888)

Attivamente per informare, Attivamente agire per il bene comune, per tutti e non per interessi personali.
Quante lamentele! Quante lamentele si sentono riguardo l’amministrazione del bene pubblico, bene pubblico, bene comune e quindi anche nostro… ed è assodato che la maggior parte di noi è poco e male informato su quanto viene deciso!
Ciclicamente spuntano volantini anonimi di denuncia di questo o quel problema: al di là dei contenuti, ciò rileva vari aspetti.
Il malcontento del singolo o di parte della cittadinanza quando ritiene che non ne siano rispettati i diritti: il ricorso al volantino rivela che il problema non è isolato ma spesso reiterato nel tempo o semplicemente non affrontato.
Il ricorso al volantino può spesso essere la conseguenza di un iter fallimentare: la normale e logica via del porre la problematica a chi deve gestire la questione non ha avuto l’esito sperato… Allora ci si chiede perché a fronte di un problema non si è ascoltati? Forse chi ne ha il dovere è forse troppo impegnato a seguire altri obiettivi? Perché poi mentre alcuni devono tribolare per veder rispettati i propri diritti, per altri la cosa è più immediata e naturale?
Il ricorso all’anonimato è sintomatico: la necessità di nascondere il proprio nome può essere dovuto a codardia, alla paura di perdere o non poter accedere a certi aspetti della vita comune, ma c’è ancora libertà di parola, il denunciare senza esporsi è più semplice ma certamente meno efficace ad esempio di un esposto identico ma corredato di un buon numero di firme: facciamoci sentire!
L’anonimato rispecchia poi un andamento pericoloso: se un nostro diritto non è rispettato, possiamo tacere e subire, lamentarci in silenzio con pochi fidati, pubblicare dei messaggi anonimi… oppure attivarci, magari con altri, e senza timore di voler rispettati i propri diritti. Sembra che molti abbiano paura ad esporsi, ma tacendo non aspettiamoci risultati, proviamo ad esporci e, finalmente, a farci sentire! Un esempio è la storia del metano. Inizialmente era apertamente osteggiata se non addirittura ostacolata dal Comune e nulla di concreto veniva fatto dalla Valle Camonica Servizi. Per farla breve, si interpellò l’Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas e, sebbene non si sia voluto andare a fondo chiarendo le eventuali responsabilità, la questione si sbloccò ed oggi il metano è una realtà.
Ma non dobbiamo sempre aspettare passivamente in attesa che siano altri a toglierci le castagne dal fuoco…
Infine siamo stanchi di sentire le solite frasi fatte del tipo “tanto poi fanno sempre quello che vogliono”: se lo fanno è solo perché glielo permettiamo! Perché ci va bene così, perché ci torna comodo, perché non ci interessa direttamente, o per altri motivi… ma allora non lamentiamoci! Se qualcosa non ci va bene, proviamo a chiederci: ma io cosa sto facendo per affrontare la cosa?
Le stesse domande dovrebbero porsele anche i rappresentanti di minoranza il cui compito principale dovrebbe essere quello di opporsi, informare ed attivarsi per impedire che certe decisioni vadano troppo oltre o non nell’interesse comune: cosa stanno facendo in difesa dei diritti dei cittadini, del bene comune, dell’ambiente e del territorio? Stanno informando adeguatamente la cittadinanza su quanto avviene, sulle decisioni prese o non prese?
E la popolazione come vede la “politica” del Comune? Se ne interessa o semplicemente lascia fare? Pensa che i nostri “politici” amministrino in modo corretto ed adeguato il bene comune?
A breve l’amministrazione comunale riprenderà la pubblicazione dell’Araldo, auspichiamo che sia finalmente uno strumento di informazione verso la cittadinanza.
Speriamo un domani di poter affermare che l’amministrazione e la minoranza stiano lavorando per noi, come dovrebbe e come deve essere.
Da questi ed altri spunti è nata l’associazione “AttivaMente Sellero Novelle”… ma chi siamo e cosa ci prefiggiamo?
Attivamente vogliamo attaccare chi va contro l’interesse comune ed attivamente vogliamo difendere i diritti di tutti, senza favoritismi.
Attivamente perché ci impegniamo in modo attivo ad affrontare i problemi, a proporre soluzioni, ad agire per il bene comune e non solo per l’interesse personale o di pochi.
Attivamente anche nel senso di “mente attiva”: smettiamola di credere ciecamente a tutto quanto ci viene raccontato e proviamo a pensare in modo critico e a trarre le nostre conclusioni in base a dei fatti e non a quanto raccontatoci o sentito in giro.
Attivamente nel senso di “attiva mente”: lo scopo deve essere anche quello di attivare anche chi non vede o non vuole vedere, di formare ed informare.
Attivamente sul territorio, senza schieramenti politici o partitici e senza scopo di lucro, ma con i seguenti obiettivi: difesa e valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale del territorio, difesa dei diritti dei cittadini, promuovere attività culturali e di informazione. Se credi in questi valori, c’è posto anche per te!
Abbiamo deciso di seminare, ora non ci resta che lavorare per un buon raccolto!

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giovedì 14 giugno 2007

Qualcuno potrebbe...?



Come non unirsi agli sperticati elogi ancora recentemente dispensati per l’avviata Centrale di Teleriscaldamento a biomassa, la cui idea, come ci viene ripetutamente ricordato, “era nata dopo il devastante incendio” che nel 97 bruciò gran parte dei boschi del nostro comune?



Infatti, qualcuno potrebbe mai affermare che tale incendio sia stato utilizzato quale utilissimo cavallo di Troia per la ricerca di finanziamenti pubblici? Qualcuno potrebbe mai negare che l’opera di recupero del bosco sia stata eseguita tempestivamente e scrupolosamente?



La montagna ferita… ma che è stato fatto per guarirla?



Qualcuno potrebbe forse obiettare che i 20 mila metri cubi di cippato dichiarati quale consumo annuo siano invece sufficienti per poco più di 2 mesi? E, d’altra parte, chi mai potrebbe obiettare sulla comprovata provenienza dai boschi camuni della maggior parte di quel cippato? Qualcuno si sentirebbe mai di ipotizzare provenienze anche straniere del cippato?



Adesso si afferma che si intende collaborare anche con la lontana Bielorussia, a quasi 2000km di distanza: è lecito attendersi dei particolari di cosa si intende fare visto che i cittadini sono, tramite il Comune, soci della TSN?



Qualcuno potrebbe forse permettersi di dubitare dell’ottimistica previsione di pareggio del bilancio nei prossimi 2-3 anni? Qualcuno potrebbe mai affermare che il Comune abbia previsto a bilancio, oltre ai 120’000€ dell’anno scorso altri 200’000€ per la ricapitalizzazione della TSN? A tal proposito, qualcuno potrebbe mai sostenere un’assurda operazione finanziaria di apertura di un mutuo? No, sarebbe incomprensibile per il Comune aprire un mutuo per ricapitalizzare una società! A fronte di tutto ciò, qualcuno potrebbe mai sostenere che i rappresentanti del Comune in TSN passino da tre membri (fra cui il Presidente) ad un solo rappresentante?



Qualcuno potrebbe mai negare che sia stata realizzata la promessa piscina riscaldata direttamente dalla Centrale a biomassa? Qualcuno potrebbe mai supporre che nell’area dell’ex Fucinati siano in realizzazione opere differenti dalla prevista filiera del legno da attivare in sinergia con la centrale a biomasse? Ad esempio, qualcuno potrebbe mai sostenere ipotesi riguardo alla realizzazione di un centro commerciale?



Qualcuno potrebbe forse riferire di aver sentito circolare un’ipotesi di conversione della suddetta Centrale a gas metano, abbandonando l’ideale originario e sorvolando sulla già (rocambolescamente) realizzata metanizzazione del territorio?



E l’ipotesi per un’azzardata conversione della Centrale verso la combustione di rifiuti (Cdr)? Qualcuno si è mai informato sui rischi relativi alle possibili emissioni in aria, acqua e terreno di sostanze altamente tossiche e cancerogene? Qualcuno potrebbe mai pensare che possa esserci gente disposta a speculare e lucrare a discapito della salute dei cittadini e del territorio?



Calunnie!!!!



Qualcuno potrebbe smettere di credere alle favole e ragionare con la propria testa?

Qualcuno… qualcuno, magari qualcuno che sente il bisogno di dare una svolta

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